domenica 11 maggio 2014

1] La questione dei legami e l'equivoco della forza in biologia molecolare

(dal trattato di "Biologia molecolare del gene", Watson e altri, 2009) 

 "La formazione spontanea di un legame fra due atomi implica sempre il rilascio dell'energia interna, contenuta negli atomi non legati, e la sua conversione in una diversa forma di energia. Più forte è il legame, maggiore è la quantità di energia ceduta durante la sua formazione. La formazione di un legame fra i due atomi A e B può essere descritta nel modo seguente:
                    
                                      A+B -- AB + energia

dove AB rappresentano i due atomi legati"
.

In modo molto semplice è qui indicata l'essenza del cosiddetto legame molecolare: è l'attrazione tra atomi, conseguente il rilascio (perdita) di un quantum di energia. Perciò, l'attrazione chimica altro non è che la conseguenza di perdita di repulsione. Ma, sebbene abbiano la soluzione sotto gli occhi, i biologi non riescono a comprenderla se continuano a concepire i legami come fossero forze e, persino, forze che rompono i legami stessi, non tenendo conto del fatto che, se la perdita di un quanto di energia è l'unica responsabile dell'attrazione che produce il legame, la restituzione di questo quanto di energia sarà responsabile della rottura del legame stesso.

La "forza", in questo modo di vedere realisticamente corretto, è solo un termine convenzionale che sta per reale attrazione, conseguenza della reale perdita di energia o repulsione. Ma, se si rimane legati alle proprie convenzioni, ai propri pregiudizi deterministici, si può anche arrivare ad affermare: "L'unione di atomi mediante legami chimici non è permanente. Esistono, infatti, forze capaci di rompere legami: l'energia termica (sic!) è una fra le più importanti". Insomma, persino una determinata forma di energia, quella termica, sarebbe una forza! In questo modo i biologi molecolari interpretano gli ambigui concetti della fisica quantistica! Ma così sparisce ogni differenza tra energia e forza, tra repulsione e attrazione, e rimane soltanto il termine di "forza": "Ciascun legame è il risultato di un'azione combinata di forze che formano e forze che rompono i legami stessi".

Nonostante che i trattati, pur scritti da scienziati notevoli, non trattino mai sottili questioni teoriche,  l'abitudine a concepire tutto come forza (sia in fisica quantistica che in biologia molecolare), fino al punto di chiamare forza anche una specifica forma di energia, ostacola la conoscenza della realtà dialettica, sottomettendola al convenzionalismo metafisico.

Digressione sull'entropia

Si dice che l'energia libera si trasforma in calore aumentando la quantità di entropia. E si dice energia libera quando è capace ancora di repulsione. L'equilibrio viene raggiunto con la perdita di energia libera in forma di calore, con conseguente aumento di entropia. Questo risultato è stato chiamato aumento di disordine. Insomma, la perdita di repulsione e l'aumento di attrazione favorirebbero il disordine contraddicendo l'ordine  ottenuto a spese di un'abbondante perdita di energia libera. Anche qui tutto appare capovolto e occorre rovesciare per comprendere la realtà. E' ciò che possiamo verificare con l'esempio seguente. 

"Maggiore è il disordine, maggiore è l'entropia. L'esistenza di entropia vuol dire che molte reazioni chimiche spontanee (cioè quelle con una netta diminuzione di energia libera) non hanno bisogno di rilasciare energia termica per procedere. Per esempio, quando il cloruro di sodio (Na Cl) viene sciolto in acqua si verifica un assorbimento di calore e non una cessione. Malgrado ciò si ha una diminuzione netta di energia libera, poiché, passando dallo stato solido a quello in soluzione, ha luogo un aumento di disordine degli ioni sodio e cloro"
.

Ma tutto ciò che cosa vuol dire? Il concetto di entropia confonde un processo semplice nel quale l'energia dell'acqua, la repulsione delle sue molecole, è trasmessa al sale liberando i suoi atomi. E se gli atomi del sale diventano più disordinati è semplicemente perché acquistano energia repulsiva, mentre è l'acqua che perde energia, dissipata in calore, aumentando l'entropia.

"Chiaramente, più forti sono i legami, e quindi maggiore è la variazione in energia libera che accompagna la loro formazione, più grande è la quantità di atomi in forma legata".
E' vero, ma deve essere chiaramente compreso: quanto maggiore è la variazione della perdita di energia libera, tanto più grande è l'attrazione tra gli atomi, e se ciò si manifesta come legame, è solo una conseguenza di perdita di energia, non una questione di forza.

Insomma, esiste la materia che si manifesta come dialettica di repulsione-attrazione: la materia originaria = repulsione che, per dispendio, tende a rovesciarsi nel suo opposto, l'attrazione. Esistono poi vari livelli di attrazione conseguenti vari livelli di perdita di repulsione. Così la materia si addensa in varie forme che si distinguono tra loro per la maggiore o minore densità della materia stessa (massa), conseguente la maggiore o minore perdita di energia a livello cosmico: così, per fare solo un esempio: la minima densità cosmica è quella delle nubi gassose, mentre la massima densità è quella dei cosiddetti buchi neri, reale materia oscura. (continua)

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