Abbiamo visto nel precedente post che Taleb, essendo un trader, è portato ad apprezzare e privilegiare i casi straordinari tipici dell'"Estremistan" e a disprezzare e sottovalutare la "curva a campana" di Gauss, tipica del "Mediocristan". Insomma, per riassumere in un solo esempio, egli privilegia situazioni come l'editoria, dove se due autori vendessero in tutto un milione di copie, la combinazione più probabile non sarebbe 500.000 copie a testa, secondo la media di Gauss, ma 993 mila copie per l'uno e 7 mila per l'altro, secondo la legge di potenza.
Taleb ricorda che il marchio della legge di potenza è storicamente dato dalla regola del rapporto 80/20. Tutto, infatti, è cominciato "quando Vilfredo Pareto osservò che l'80 per cento delle terre in Italia era detenuto dal 20 per cento dei proprietari. Qualcuno utilizzò questa regola per affermare che l'80 per cento del lavoro viene svolto dal 20 per cento dei lavoratori, o che l'80 per cento degli sforzi contribuisce solo al 20 per cento dei risultati, e viceversa". Egli ricorda ancora che questa proporzione 80/20 è solo una regola indicativa. Ad esempio, nell'editoria statunitense "le proporzioni sono piuttosto 97/20 (cioè il 97 per cento delle vendite di libri è realizzato dal 20 per cento degli autori); e la situazione peggiora se prendiamo in considerazione la saggistica (20 libri su 8.000 rappresentano la metà delle vendite)".