sabato 29 gennaio 2011

Realtà, realismo e realismo ingenuo II

II  Il rifiuto del realismo ingenuo per i tempi duri del convenzionalismo fittizio della fisica

Il termine di "realismo" ha avuto fin dall'antichità il privilegio di assumere diverse maschere, dando luogo a molta confusione e incertezza. Per farcene un'idea rivolgiamoci al "Dizionario di filosofia" di Abbagnano, uscito nel 1961. Fino dalle sue origini, il termine di "realismo" non ha privilegiato nessuno  dei due poli della opposizione materialismo-idealismo, tanto che "Ad es. Platone è stato classificato realista perché ammette la realtà delle idee (...); ma è stato anche definito idealista in quanto si tratta, per l'appunto, di idee".

A questo proposito, Abbagnano dimentica di citare Berkeley che si diceva realista pur negando l'esistenza della materia, mentre su Kant osserva che il suo realismo empirico "ha assunto vari nomi rimanendo sostanzialmente lo stesso, cioè il riconoscimento della esistenza delle cose indipendentemente dall'atto di conoscere". Però non dice che Kant, eliminando la "cosa in sé" come oggetto di conoscenza, la sostituisce con i "fenomeni", l'esistenza dei quali fa dipendere dalla possibilità dell'intelletto umano, cadendo nel soggettivismo.

mercoledì 26 gennaio 2011

Realtà, realismo e realismo ingenuo I

I  Premessa

La questione della realtà del mondo esterno riguarda soltanto la fisica teorica, molto meno la fisica sperimentale e per nulla affatto la biologia. Il biologo, a qualsiasi disciplina appartenga, non ha dubbi sulla realtà materiale (vivente) che ha di fronte e che vuole comprendere. Invece, soprattutto da quando la matematica ha preso il sopravvento in fisica, è sorto il problema della realtà esterna, quella delle particelle e quella del cosmo.

Mach, ad esempio, ha sempre negato la realtà degli atomi, concedendo di poter accettare la teoria atomica solo se si fosse confermata l'ipotesi migliore e più utile. Di recente, su "Le Scienze" di Dicembre 2010, Hawking e Leonard Mlodinow hanno sostenuto che "La maggior parte di noi ritiene che esista una realtà oggettiva, e che i nostri sensi e la scienza diano direttamente informazioni sul mondo naturale". Però, subito dopo, ammettono che il realismo si sia incrinato e vada sostituito con un'altra concezione, opposta.

sabato 22 gennaio 2011

La dialettica asimmetria-simmetria della materia IV

IV  A forza di cercare simmetrie si trova la super-asimmetria

Chi scrive ritiene che la matematica delle simmetrie, dei gruppi di gauge, ecc. non fornisca alcuna teoria realistica della materia. Anzi, come potremo vedere, a forza di cercare simmetrie, si finisce tra le braccia della super-asimmetria. Basta seguire Leonard Susskind  ("Il paesaggio cosmico" 2006), soprattutto quando mostra che le cosiddette simmetrie molto spesso sono imperfette, e perciò vengono dette solo approssimate. "Quando una simmetria è approssimata si dice che è rotta"! Come abbiamo già osservato, la cosiddetta "rottura" di simmetria altro non è che un'asimmetria più o meno marcata.

Se passiamo alle particelle, che cosa significa che esse sono "legate da una simmetria?" "Detto in termini semplici -scrive Susskind-, significa che per ogni tipo di particella esiste un compagno, un gemello dalle proprietà molto simili". Senza entrare nel merito della realtà di questa esistenza, vediamo che cosa succede quando consideriamo la "supersimmetria": "la simmetria tra fermioni e bosoni comporta l'esistenza di un partner bosonico per ogni fermione e, viceversa, di un partner fermionico per ogni bosone". E questa sarebbe una delle proprietà della cosiddetta teoria delle superstringhe!

mercoledì 19 gennaio 2011

La dialettica asimmetria-simmetria della materia III

III  In natura prevale l'asimmetria del dispendio

Su "Le Scienze" di gennaio 2011, troviamo tre esempi di perfetta simmetria, citati da Elena Castellani nella sua rubrica "scienza e filosofia": esempi nei quali la logica matematica ha creato da se stessa le condizioni puramente astratte e aprioristiche dell'assoluta simmetria, che però la realtà naturale non conferma. I tre esempi, di per sé, non dimostrano nulla, perciò non li prendiamo neppure in considerazione, mentre possiamo osservare che Castellani li ha presi in considerazione soltanto perché sarebbero accomunati dal principio leibniziano di "ragion sufficiente": "Nulla accade senza che ci sia una ragione sufficiente perché sia così e non altrimenti".

Possibile che una filosofa della fisica sia costretta a ripescare Leibniz, e per una faccenda che sappiamo bene come è andata a finire? Se Leibniz fece affidamento sulla ragion sufficiente fu solo perché all'epoca era quasi impossibile sottrarsi alla concezione di un mondo  preciso e ordinato, economico e razionale, in quanto creazione divina. Perciò egli concepì un mondo economico, il migliore dei mondi possibili (che, comunque, il terremoto di Lisbona mise in crisi e il Candido di Voltaire ridicolizzò).

sabato 15 gennaio 2011

La dialettica asimmetria-simmetria della materia II

II  Il Modello Standard imposto alla natura non regge il confronto con la reale asimmetria del dispendio naturale

Sempre nel suo "Dizionario", Greco sostiene che il Modello Standard, elaborato da Sheldon Glashou, Steven Weinberg e Abdus Salam, si basa su un "dogma", "un dogma che funziona": "le forze (...) fondamentali della natura devono rispettare le regole di una particolare simmetria. La simmetria di gauge, o "di scala". E' una simmetria un pò astratta ..." "Una simmetria che non ha un vero carattere geometrico. Eppure è efficace nelle descrizioni della natura, proprio come l'astratta simmetria galileiana". Nel Modello Standard si postula che le forze, "per essere fondamentali, devono essere "forze di gauge". Caratteristica principale delle "forze di gauge" è il fatto che producono un'azione mediante lo scambio di particelle messaggere con spin pari a 1 (...)". E' grazie a questo dogma che Weinberg e Salam elaborarono "il cosiddetto Modello Standard della fisica", conclude Greco.

Tutto ciò accadeva all'inizio degli anni Sessanta, proprio quando il filosofo Abbagnano, osservatore attento degli sviluppi dei concetti, delle metodologie e delle teorie scientifiche, pubblicava il suo ponderoso "Dizionario di filosofia" (1961). Lo spazio che egli dedica alla simmetria è brevissimo: non vi si trova alcun accenno sulla particolare rilevanza del concetto di simmetria in fisica. Semmai, dopo aver definito il termine semplicemente come "relazione che intercede tra due termini nei due sensi: per esempio è simmetrica la relazione "fratello"", egli insiste di più sul concetto di "relazione", voce alla quale rimanda il lettore. Insomma, la simmetria per Abbagnano  è solo una delle possibili "relazioni". Così "Se la R. [relazione] è tale che intercede non solo tra x e y ma anche tra y e x, la R. si dice simmetrica. E', ad esempio, simmetrica la R. fra due fratelli. Nel caso contrario la R. si dice asimmetrica".

mercoledì 12 gennaio 2011

La dialettica asimmetria-simmetria della materia I

L'evoluzione della materia nel cosmo, contrassegnata dalla opposizione polare repulsione-attrazione, che si manifesta come opposizione polare dispendio-eccezione statistica, presenta un'altra polarità dialettica: l'asimmetria-simmetria. Di conseguenza in natura, anche riguardo agli oggetti della fisica: particelle e cosmo, prevale l'asimmetria, mentre la simmetria è solo una rarità statistica eccezionale. E' ciò che vedremo nei seguenti post: I La simmetria matematica e la rottura di simmetria, II Il modello standard imposto alla natura e la reale asimmetria del dispendio naturale, III La simmetria è una proprietà matematica, ma in natura prevale l'asimmetria del dispendio, IV A forza di cercare illusorie simmetrie, si trova la super-asimmetria.

I  La simmetria matematica e la rottura di simmetria

Il termine "simmetria" esprime un concetto matematico che ha permesso molte applicazioni alla fisica, ma che ha anche sollevato una questione fondamentale per la teoria della conoscenza: la simmetria è un concetto che astraiamo dal mondo naturale o è solo un principio liberamente creato dalla mente matematica e arbitrariamente imposto al mondo fisico? L'autore di queste riflessioni ritiene che valga la seconda ipotesi, con il conseguente capovolgimento della realtà: in luogo della reale asimmetria propria del dispendio naturale, i matematici hanno imposto la convenzionale simmetria matematica, convinti di avere a che fare con un mondo economico e ordinato.

sabato 8 gennaio 2011

"Nati per credere", ovvero l'inclinazione a fraintendere Darwin

Questa tesi è sostenuta da Girotto-Pievani-Vallortigara in un opuscolo che pretende motivare e nel contempo contrastare il successo del "Disegno Intelligente" in America. Lo spunto è dato da una battuta di Dawkins: il nostro cervello sembrerebbe "specificamente progettato per fraintendere il darwinismo". Ma, mentre la battuta di Dawkins era indirizzata a Gould, la tesi di Girotto-Pievani-Vallortigara è indirizzata ai creazionisti, e rappresenta un ingenuo tentativo di giustificare "l'inclinazione naturale a trovare psicologicamente soddisfacenti le spiegazioni animistiche o quelle basate sul "disegno" intelligente o divino, che dir si voglia, delle nostre origini".

Gli autori di "Nati per credere" (2009) sembrano aver dimenticato che la biologia, nelle sue più diverse discipline, ha fornito le più diverse versioni di darwinismo, alcune persino diametralmente opposte come quelle, appunto, di Dawkins e Gould, versioni che reciprocamente si sono sempre accusate di fraintendere Darwin. Il fraintendimento di Darwin all'interno della scienza della vita è un dato di fatto che, tra le altre cose, favorisce proprio il "Disegno Intelligente".

giovedì 6 gennaio 2011

La dialettica repulsione-attrazione della materia (parte quarta)

Concludiamo questa monografia in quattro parti con il seguente paragrafo tratto sempre da "Caso enecessità - L'enigma svelato - Secondo volume  Fisica" (1993-2002)

La concezione termodinamica del tempo non riflette i reali tempi lunghi dell'evoluzione

L'affermazione della irreversibilità termodinamica del tempo, per la quale il tempo è concepibile semplicemente come dissipazione di energia in un'unica direzione, dall'ordine al disordine, sulla cui erroneità abbiamo già discusso esaurientemente, ha prodotto l'opposta paradossale idea che se fosse possibile una reversibilità del tempo, allora i massi caduti da una montagna dovrebbero riunirsi di nuovo sulla sua sommità, oppure i vecchi dovrebbero tornare neonati e altre "sublimi sciocchezze" di questo genere, del quale Maxwell fu uno dei primi creatori.

Questa idea non tiene presente che se ogni forma materiale è il prodotto di un grande dispendio di energia, è anche il risultato di un lavoro naturale complesso e specifico, risultato raro ed eccezionale, che non può in alcun modo essere riportato allo stato originario. Così la forma vivente della materia, che si differenzia in una miriade di specifiche forme viventi, è qualcosa che può avere, in sé soltanto, la capacità di originarsi, quindi di svilupparsi nel tempo fino a regredire e perire definitivamente.

martedì 4 gennaio 2011

La dialettica repulsione-attrazione della materia (parte terza)

Come la repulsione si rovescia in attrazione

Nell'ultimo paragrafo del capitolo V*, si trovano le conclusioni di una lunga analisi, iniziata dalla dissipazione del calore che contraddice il primo principio della termodinamica. A suo tempo, l'introduzione del concetto matematico di entropia da parte di Clausius favorì la tesi dell'aumento di entropia = aumento di disordine, impedendo alla termodinamica di risolvere il vero problema, quello posto da Engels nella Dialettica della natura, e cioè:  "come sia di nuovo utilizzabile il calore irradiato negli spazi interstellari"

In questo paragrafo, la soluzione trovata è espressa in una semplice proposizione: "Il calore dissipato in qualche cosa deve essersi tramutato. Questa "cosa" esiste ed è l'energia potenziale gravitazionale: è questa che si "deposita" nel cosmo e precisamente nelle grandi masse cosmiche".

A quasi quindici anni di distanza, si può sostenere ancora la validità di questa ipotesi, anche se allora sembrava all'autore di questo blog che il rovesciamento di energia (calore) in attrazione (gravitazione) fosse una specie di trasformazione invisibile, mentre oggi gli appare per quel che è: la materia acquista qualcosa solo perché perde qualcos'altro, il suo opposto polare. Così si comporta la materia: quanto minore è la repulsione, tanto maggiore è l'attrazione e viceversa.
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