(dal trattato di "Biologia molecolare della cellula", di Alberts e altri, 2011)
(Continuazione) Riguardo all'origine della vita, è vero che essa si origina dall'RNA e che da questo si evolve in DNA come magazzino dal quale attingono i vari RNA, ecc. per la sintesi delle proteine della vita. Falso, invece, è ritenere che, se alle origini preminente era stato l'RNA, "in una fase successiva dell'evoluzione il DNA avrebbe preso il sopravvento come materiale genetico e le proteine avrebbero assunto un ruolo preminente come catalizzatori e come componenti strutturali". In questa versione si dimentica l'importanza vitale dei vari tipi di RNA, grandi e piccoli, che fanno praticamente tutto in combinazione con le proteine polimerasi.
Ma, forse per una "distrazione" degli autori, salta fuori un brano corretto in questo trattato. Citiamolo: "Presumibilmente il DNA apparve più tardi sulla scena, e allora si dimostrò più utile dell'RNA come deposito permanente (si! E' proprio così!) di informazione genetica (no! non è così! Semplicemente si tratta di un deposito di sequenze nucleotidiche!). In particolare, il deossiribosio come componente dello scheletro zucchero-fosfato rende la catena del DNA chimicamente molto stabile, e quindi le permette di diventare più lunga senza rompersi". Permettendo in questo modo una evoluzione della vita verso forme sempre più varie, complesse e durature, in tutte le direzioni unicellulari e pluricellulari.
Ma, aggiungere che "Alla fine avrebbe preso il sopravvento il DNA nella funzione genetica e le proteine nella funzione enzimatica, relegando l'RNA a fare da intermediario tra i due", significa antropomorfizzare gli oggetti della biologia molecolare e i loro processi naturali, attribuendo, con la metafora dell'informazione, un primato "concettuale" al rapporto DNA-proteine, lasciando agli RNA il ruolo di semplice manovalanza.
Ma se vogliamo rimanere sul terreno delle metafore tratte dalle attività umane, si potrebbe anche dire che gli RNA hanno creato, nei tempi lunghi della vita originaria unicellulare, un magazzino (DNA), dal quale approvvigionarsi di materiali per produrre proteine mediante proteine. Ma la vita è, più correttamente, una dialettica a tre (RNA, aminoacidi e DNA), secondo un processo, molto spontaneamente, dispendioso. E l'uomo, quando spezzetta questo processo per concepirlo come una somma di meccanismi giustapposti, è poi costretto a decidere arbitrariamente chi dirige e chi è diretto.
Per concludere, quando ci si limita a osservare che l'RNA si comporta in maniera ancestrale catalizzando la formazione dei legami peptidici, non si tiene presente che l'RNA, più precisamente i tre RNA (più i microRNA) fanno praticamente tutto fin dalle origini della vita permettendo la sintesi delle proteine con l'aiuto delle polimerasi (enzimi proteici). E ciò non solo testimonia il mondo ancestrale, ma mostra anche come abbia potuto svilupparsi la vita complessa pluricellulare, grazie al contributo del magazzino di DNA, chiamato Genoma, e concepito erroneamente, come deus ex machina della vita.
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