(Continuazione) Dice De Bernardis che dopo vari sforzi si è giunti a calcolare oltre al 4% della materia visibile un altro 25% di materia oscura ma normale. Totale 29%. Il restante 71% è stato attribuito all'energia oscura: un'entità misteriosa: "Altre ipotesi alternative sono state confutate successivamente e, a oggi, più di dieci anni dopo, l'ipotesi dell'accelerazione dell'universo è confermata da tutti i nuovi dati raccolti. La strana componente di massa-energia non diluibile fu chiamata energia oscura, un nome che manifesta la nostra ignoranza sulla sua reale natura".
Appunto un nome contraddittorio che riassume in sé una opposizione inconciliabile: come fa una energia ad essere oscura? Come rappresentare una simile essenza contraddittoria? Come si può avvalorare l'idea di una energia oscura che non si manifesti come radiazione ma soltanto come repulsione? Di assolutamente oscuro ci può essere solo la massima densità della materia gravitazionale: i cosiddetti buchi neri.
Scrive De Bernardis: "A dispetto dei grandi successi della cosmologia di precisione, ci rendiamo conto che non abbiamo capito alcune cose veramente fondamentali. Materia oscura ed energia oscura sono ingredienti necessari nel nostro modello di universo, ma non sono mai state misurate in laboratorio. Mentre per la prima ci si sta avvicinando alla spiegazione, con esperimenti come Doma/Libra, Cdms, Edelweis e, presto, il Large Hadron Collider, per la seconda esistono molte teorie ma non si sono ancora trovate strategie sperimentali di osservazione diretta.
Inoltre non abbiamo dati sperimentali diretti sul processo di inflazione cosmica, forse avvenuto poco dopo il Big Bang, e pochissimo sul processo di formazione delle strutture cosmiche avvenuto dopo la ricombinazione. Quando non si capisce qualcosa, i fisici sperimentali vogliono eseguire nuove misure, in modo da ottenere indicazioni per la formulazione di nuove ipotesi teoriche, oppure per dirimere fra teorie diverse. Cercheremo di spiegare nel seguito cosa si pensa di fare nel prossimo futuro per capire meglio la cosmologia e/o la fisica alla base di quest'ultima".
Senza entrare nei particolari citiamo quest'altra difficoltà: "Per capire a fondo il processo dovremmo anche capire cosa è successo alla materia oscura, che ha una densità molto maggiore". L'autore di questo blog ha seri dubbi sul fatto che i fisici possano accettare la sua tesi: e cioè che la maggior parte della materia oscura sia costituita dai cosiddetti buchi neri, ma se anche lo facessero non potrebbero facilmente accettare che al centro dell'universo, nel Big Bang, si sia formata una massa oscura dell'entità di mezzo universo, che renderebbe perciò ragione di ben il 50 per cento della materia oscura mancante (alla nostra vista), eliminando così la necessità di inventare l'assurda energia oscura.
Per concludere, De Bernardis scrive: "Siamo partiti con la smisurata ambizione di osservare l'universo talmente lontano indietro nel tempo da vedere la sua origine. Ci siamo fermati 380.000 anni dopo il Big Bang: un muro di fuoco impedisce alla luce di propagarsi e diffondersi nel plasma primordiale. Ciò che ipotizziamo per le fasi precedenti proviene da estrapolazioni, basate dapprima su fisica ben confermata, e poi, per quanto riguarda i primi istanti, su fisica ancora ipotetica".
E ancora: "Una delle previsioni della teoria dell'inflazione cosmica è proprio la produzione di un fondo stocastico, casuale, di onde gravitazionali, generate dall'enorme espansione dello spazio (sic!). Sono onde di enorme lunghezza d'onda ed estremamente deboli , tanto che non c'è speranza di misurarle con gli strumenti oggi disponibili. Si parla di rivelatori di onde gravitazionali di terza generazione per osservarle in un lontano futuro. Ma già oggi c'è speranza di misura indiretta, grazie all'interazione di queste onde con il Cmb". (Il Cmb è la luce più lontana che possiamo osservare)
Purtroppo è già facile prevedere che gli esperimenti che verranno escogitati non daranno risultati realistici, ma si accontenteranno di confermare qualcosa di fittizio come il bosone di Higgs o come quel fantasma già preannunciato col nome di gravitone.
Appunto un nome contraddittorio che riassume in sé una opposizione inconciliabile: come fa una energia ad essere oscura? Come rappresentare una simile essenza contraddittoria? Come si può avvalorare l'idea di una energia oscura che non si manifesti come radiazione ma soltanto come repulsione? Di assolutamente oscuro ci può essere solo la massima densità della materia gravitazionale: i cosiddetti buchi neri.
Scrive De Bernardis: "A dispetto dei grandi successi della cosmologia di precisione, ci rendiamo conto che non abbiamo capito alcune cose veramente fondamentali. Materia oscura ed energia oscura sono ingredienti necessari nel nostro modello di universo, ma non sono mai state misurate in laboratorio. Mentre per la prima ci si sta avvicinando alla spiegazione, con esperimenti come Doma/Libra, Cdms, Edelweis e, presto, il Large Hadron Collider, per la seconda esistono molte teorie ma non si sono ancora trovate strategie sperimentali di osservazione diretta.
Inoltre non abbiamo dati sperimentali diretti sul processo di inflazione cosmica, forse avvenuto poco dopo il Big Bang, e pochissimo sul processo di formazione delle strutture cosmiche avvenuto dopo la ricombinazione. Quando non si capisce qualcosa, i fisici sperimentali vogliono eseguire nuove misure, in modo da ottenere indicazioni per la formulazione di nuove ipotesi teoriche, oppure per dirimere fra teorie diverse. Cercheremo di spiegare nel seguito cosa si pensa di fare nel prossimo futuro per capire meglio la cosmologia e/o la fisica alla base di quest'ultima".
Senza entrare nei particolari citiamo quest'altra difficoltà: "Per capire a fondo il processo dovremmo anche capire cosa è successo alla materia oscura, che ha una densità molto maggiore". L'autore di questo blog ha seri dubbi sul fatto che i fisici possano accettare la sua tesi: e cioè che la maggior parte della materia oscura sia costituita dai cosiddetti buchi neri, ma se anche lo facessero non potrebbero facilmente accettare che al centro dell'universo, nel Big Bang, si sia formata una massa oscura dell'entità di mezzo universo, che renderebbe perciò ragione di ben il 50 per cento della materia oscura mancante (alla nostra vista), eliminando così la necessità di inventare l'assurda energia oscura.
Per concludere, De Bernardis scrive: "Siamo partiti con la smisurata ambizione di osservare l'universo talmente lontano indietro nel tempo da vedere la sua origine. Ci siamo fermati 380.000 anni dopo il Big Bang: un muro di fuoco impedisce alla luce di propagarsi e diffondersi nel plasma primordiale. Ciò che ipotizziamo per le fasi precedenti proviene da estrapolazioni, basate dapprima su fisica ben confermata, e poi, per quanto riguarda i primi istanti, su fisica ancora ipotetica".
E ancora: "Una delle previsioni della teoria dell'inflazione cosmica è proprio la produzione di un fondo stocastico, casuale, di onde gravitazionali, generate dall'enorme espansione dello spazio (sic!). Sono onde di enorme lunghezza d'onda ed estremamente deboli , tanto che non c'è speranza di misurarle con gli strumenti oggi disponibili. Si parla di rivelatori di onde gravitazionali di terza generazione per osservarle in un lontano futuro. Ma già oggi c'è speranza di misura indiretta, grazie all'interazione di queste onde con il Cmb". (Il Cmb è la luce più lontana che possiamo osservare)
Purtroppo è già facile prevedere che gli esperimenti che verranno escogitati non daranno risultati realistici, ma si accontenteranno di confermare qualcosa di fittizio come il bosone di Higgs o come quel fantasma già preannunciato col nome di gravitone.
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