Il determinismo meccanicistico e riduzionistico, mai pago dei propri insuccessi nelle scienze biologiche, dopo la delusione del fallimento della genomica si è lanciato senza freni sulla connettomica: la nuova moda della neurologia sperimentale. Basta leggere il titolo di copertina del numero di Le Scienze di dicembre 2013: "Il linguaggio del cervello" (e il sottotitolo: "Come elabora e trasmette l'informazione la macchina più complessa del mondo"), per avere un quadro eccellente delle indomite illusioni delle scienze biologiche sottomesse alla metafora meccanicistica informatica.
Nell'articolo, scritto a due mani, da Terrence Sejnowski e Tobi Delbruck, il cervello umano appare subito un raffinato sistema di comunicazione, mediante la conoscenza del quale ottenere macchine intelligenti. Ci possiamo, allora, stupire se escono film futuristici nei quali le macchine "chiacchierano" alla pari con gli umani su molti argomenti complessi, intendendosi molto bene, soprattutto, in faccende di truculenta violenza militare?