(Continuazione) Con questo titolo, qui s'intende un'ipotesi già accennata in questo blog, e cioè che i grandi numeri, tipici dei processi naturali, possano essere rispecchiati dal collegamento di numerosi computer, ciò che già avviene nell'ambito di LHC e in altre situazioni tecnologiche. Come abbiamo più volte sostenuto in questo blog, i processi della natura si svolgono sulla base di un grande dispendio. Dai processi cosmici ai processi della vita è tutto un dispendio di grandi numeri. Perciò dice bene Capovani: "Una sfida per il futuro: trovare un efficiente sfruttamento di un gran numero (milioni) di calcolatori collegati in rete per reperire e strutturare grandissime quantità di dati".
Tutto ciò ha valore soprattutto là dove anche i più ostici deterministi devono ammettere il caso nella forma della complessità dei grandi numeri, come nell'esempio del metodo Monte Carlo. Scrive Capovani: "Gli algoritmi probabilistici, come il metodo Monte Carlo, furono introdotti con l'esplicito scopo di ridurre la complessità di determinate procedure algoritmiche o di aggirare delle vere impossibilità di risoluzione con metodi standard. Utilizzando algoritmi probabilistici è possibile trattare problemi difficili anche introducendo una incertezza, legata al valore assunto da opportune variabili casuali, sulla correttezza del risultato".
Tutto ciò ha valore soprattutto là dove anche i più ostici deterministi devono ammettere il caso nella forma della complessità dei grandi numeri, come nell'esempio del metodo Monte Carlo. Scrive Capovani: "Gli algoritmi probabilistici, come il metodo Monte Carlo, furono introdotti con l'esplicito scopo di ridurre la complessità di determinate procedure algoritmiche o di aggirare delle vere impossibilità di risoluzione con metodi standard. Utilizzando algoritmi probabilistici è possibile trattare problemi difficili anche introducendo una incertezza, legata al valore assunto da opportune variabili casuali, sulla correttezza del risultato".
Naturalmente nessuno, eccetto l'autore di questo blog, ha la precisa consapevolezza della cieca necessità complessiva della natura, la quale ottiene risultati, da nessuno voluti, per mezzo di un grande dispendio. E' proprio con simili premesse che le macchine calcolatrici, inventate e prodotte dall'uomo, potrebbero essere fondamentali per affrontare sempre più e sempre meglio i dispendiosi processi naturali, regalandoci una conoscenza, altrimenti impossibile e senz'altro irrealizzabile con l'economico metodo deterministico.