venerdì 27 giugno 2014

III] Paolo Rossi. Le quattro regole di Newton che capovolgono la realtà della natura*

(Continua)

1) Prima regola: "Delle cose naturali non devono essere ammesse cause più numerose di quelle che sono vere e bastano a spiegare i fenomeni". "Questa regola -dice Rossi- afferma la semplicità della natura che "non sovrabbonda di cause superflue" e "non fa nulla invano"". E' l'applicazione del cosiddetto "rasoio di Occam": "entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem" (ovvero gli enti non vanno moltiplicati al di là del necessario, o anche, invano si fa con molte cose ciò che può essere fatto con poche).

2) Seconda regola: "Perciò, finché può essere fatto, le medesime cause vanno assegnate ad effetti naturali dello stesso genere". Newton "afferma -scrive Rossi- la uniformità della natura o la validità generale delle leggi naturali"... ad esempio le pietre cadono allo stesso modo in Europa e in America.

3) Terza regola: "Le qualità dei corpi non possono essere aumentate e diminuite, e quelle che appartengono a tutti i corpi sui quali è possibile effettuare esperimenti devono essere ritenute qualità di tutti i corpi". Questa regola afferma "l'omogenità della natura, il suo carattere di entità invariabile, regolare, prevedibile".

4) Quarta regola: "Nella filosofia sperimentale, le proposizioni ricavate per induzione dai fenomeni devono, nonostante le ipotesi contrarie, essere considerate vere o rigorosamente o quanto più possibile, finché non interverranno altri fenomeni, mediante i quali o sono rese più esatte o vengono assoggettate ad eccezioni". Questa regola afferma la necessità di un controllo della teoria "perchè l'argomento dell'induzione non sia eliminato mediante ipotesi". Le teorie scientifiche devono essere in accordo con gli esperimenti e devono essere considerate vere finché tale accordo sussista".

Ora, se riassumiamo in breve le quattro regole, possiamo renderci conto che sono false perché capovolgono la realtà naturale, attribuendole criteri specifici dell'uomo, il principale dei quali è la determinazione di causa ed effetto. Perciò queste regole vanno rovesciate:

-La prima regola sulla semplicità e sulla parsimonia della natura rappresenta il primo capovolgimento della realtà nel suo opposto. Rovesciando, abbiamo: la natura è realmente complicata e dispendiosa.

-La seconda regola della uniformità della natura e della validità generale delle legge naturale di causa-effetto rappresenta il secondo capovolgimento della realtà. Rovesciando, abbiamo: la natura è pluriforme e segue la legge di caso-necessità.

-La terza regola sull'omogeneità della natura come entità invariabile, regolare e prevedibile rappresenta il terzo capovolgimento della realtà nel suo opposto. Rovesciando, abbiamo: la natura è sottoposta a una evoluzione irregolare e imprevedibile

-La quarta regola, che pone l'induzione al primo posto, rappresenta il quarto capovolgimento della realtà nel suo opposto. Rovesciando: abbiamo l'induzione produce falsi nessi, apparenze fallaci, che solo il pensiero dialettico può rimuovere.

In conclusione, il "rasoio di Occam" è un tipico esempio dell'operare umano che capovolge il dispendio a favore del risparmio, attribuendo alla natura ciò che è proprio dell'uomo e non riuscendo, di conseguenza, a vedere i dispendiosi processi naturali. Altro che rasoio! (Continuazione)

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* Paolo Rossi: "La nascita della scienza moderna" 1997

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