Nel terzo libro del Capitale, spiegando il motivo per il quale la domanda e l'offerta non permettono di determinare le leggi della produzione capitalistica, Marx giunge alla definizione di necessità come media statistica complessiva di numerosi eventi che, presi di per sé, variano a caso e solo per caso si equilibrano.
Arriva a questa conclusione partendo dalla seguente osservazione: "Le vere leggi intrinseche della produzione capitalistica non possono essere spiegate in base all'azione reciproca della domanda e dell'offerta (...), perché queste leggi si manifestano nella loro forma pura solo quando domanda e offerta cessano di agire, ossia si equilibrano. In realtà, domanda e offerta non si equilibrano mai, o, se si equilibrano, questo avviene solamente per caso, cosicché il fenomeno non ha alcun valore scientifico e deve essere considerato come inesistente".
Per Marx le "leggi pure" rappresentano la necessità depurata dalla casualità. Perciò, per la conoscenza delle leggi scientifiche, ciò che è casuale deve essere considerato come inesistente in quanto indeterminabile. In altre parole, la conoscenza scientifica deve astrarre dal caso. Ma che cosa avviene nel rapporto tra domanda e offerta? Che solo quando si equilibrano si può astrarre dal caso, ma in realtà esse si equilibrano soltanto per caso. Questo è un circolo vizioso. Dunque, non c'è alcuna possibilità di determinazione scientifica.
"E tuttavia -scrive Marx- l'economia presuppone questo equilibrio. Perché? Innanzi tutto per studiare i fenomeni nella loro forma regolare, corrispondente al concetto che se ne ha, ossia per studiarli indipendentemente dalle manifestazioni esteriori che risultano dal movimento della domanda e dell'offerta; in secondo luogo, per delineare la vera tendenza del loro movimento e, in qualche modo, fissarla. Poiché le diseguaglianze fra domanda e offerta si manifestano in senso contrario e si susseguono continuamente, finiscono per trovare un equilibrio nelle loro opposte direzioni, nel loro reciproco conflitto. Quantunque, quindi, non si verifichi mai un solo caso in cui domanda e offerta si bilancino, le loro disuguaglianze si susseguono in modo tale -per il fatto che ogni scarto in un senso provoca un altro scarto in un senso opposto- che, quando si consideri l'insieme di un periodo di tempo più o meno lungo, domanda ed offerta si bilanciano continuamente; unicamente però come media del loro movimento passato e come espressione del loro continuo movimento provocato dalla contraddizione esistente fra queste due forze".
Insomma, il caso rappresenta le continue oscillazioni singole, ma questo caso deve lasciare posto alla necessità di determinate frequenze di oscillazioni complessive nel lungo periodo: le medie. Il ragionamento di Marx va compreso nel suo contenuto antiriduzionistico: si deve astrarre dal caso per ottenere leggi scientifiche, ma per far questo occorre che il fenomeno considerato non vari arbitrariamente. Allora, quando consideriamo la domanda e l'offerta nello scambio delle merci, il movimento singolo che si manifesta nei singoli scambi di singole merci non mostrerà mai alcun equilibrio se non per caso. Dunque, non si può giungere a definire le leggi pure, le leggi di necessità partendo dai singoli scambi.
Ma ciò che non è permesso ai singoli scambi, è permesso ai loro complessi. Quindi è possibile definire leggi di necessità solo se si considera un complesso di scambi avvenuti in periodi di tempo abbastanza lunghi. In questo senso, la domanda e l'offerta si equilibrano, si bilanciano come media del loro movimento complessivo. Scrive Marx: "E così i prezzi di mercato che si scostano dai valori di mercato, considerati secondo la loro media, finiscono col livellarsi a tali valore, gli scarti in più o in meno compensandosi reciprocamente. E tale media non ha per il capitale un'importanza solo teorica ma essenzialmente pratica, il suo investimento essendo calcolato in base alle oscillazioni e alle compensazioni che si producono in periodi di tempo più o meno determinati".
L'importanza teorica e pratica della media complessiva, riguardo al capitale, viene confermata anche riguardo al processo della domanda e dell'offerta. L'analisi della necessità intrinseca al capitale consiste nell'analisi delle leggi nella loro forma pura, ovvero depurata da ogni accidentalità. Ma questo può essere fatto solo perché, prendendo in considerazione un complesso, il caso relativo ai suoi singoli elementi scompare. Quando ripercorreremo alcune tappe dell'indagine di Marx nel Capitale, vedremo che, con questa impostazione antiriduzionistica, egli fu un grado di risolvere le principale e difficili questioni dell'economia politica.
Generalizzando la soluzione statistica di Marx, un fenomeno rappresenta sempre una contraddizione dialettica: è la contraddizione esistente tra le necessità della legge e l'accidentalità del caso. Il caso complica il fenomeno nella sua manifestazione esteriore che appare attraverso molteplici movimenti singoli. Quindi, se cerchiamo la necessità -che la legge scientifica riflette come regolarità, costanza, ecc.- non possiamo trovarla nei singoli elementi e in una frazione di tempo e di spazio (che in certi fenomeni fisici raggiunge persino valori infinitesimali), bensì nei complessi di eventi che nel lungo periodo dànno luogo a medie o a eccezioni statistiche.
E' solo in un dato periodo di tempo e in una data estensione spaziale che un dato complesso mostrerà la sua necessità (relativa) con determinate frequenze statistiche. Ed è soltanto in questo modo che si possono cogliere le leggi del fenomeno nella sua forma depurata dal caso, ossia che si può delineare la tendenza necessaria del movimento complessivo e fissarla in leggi scientifiche. E, sebbene il caso in quanto tale non possa rientrare in queste leggi, esso non può essere ignorato, nel senso che deve essere delimitato nella sua reale sfera, e questa è la sfera dei singoli elementi, oggetti, individui, ecc. e dei loro singoli movimenti. Si tratta perciò, nell'analisi di qualsiasi fenomeno naturale e sociale, di riconoscere la sfera del caso, da cui partire per trovare le frequenze statistiche complessive che forniranno le leggi pure, necessarie dei fenomeni indagati.
Tratto da "Il caso e la necessità - L'enigma svelato Volume primo Teoria della conoscenza (1993-2002) Inedito
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