Da "Il capitan Fracassa" di Gautier
Il nobile straccione aveva "un blasone talmente consunto che non l'avrebbe decifrato l'araldo più esperto;"
"In assenza dell'opera dell'uomo, la natura riprende i suoi diritti cancellando quanto vi era di tracce di lavoro umano: una cosa che sembra fare volentieri".
La descrizione di una pittura muraria andata in rovina: sembrava "non più una pittura, ma lo spettro di una pittura, tanto che a parlarne ci vorrebbero le ombre delle parole: i vocaboli soliti paiono, per questo specifico scopo, troppo sostanziosi".
"... un calcio del padre al figlio è pur sempre una relazione fra uomini".
"Era coraggioso, si, ma anche orgoglioso: cioè temeva più un sorriso che una spada". "Come succede alla gente fatta timida dalle ristrettezze, non aveva esatta coscienza delle proprie doti: e la sua condizione la vedeva solo dal lato cattivo".
La ristrettezza di vita protratta fino a divenire un'abitudine. E allora essa diventa "lenta e pallida compagna della vita", ossia nostalgia. Il paradosso è che sorge una nostalgia profonda quando si abbandona una situazione pur spiacevole, ma abitudinaria perché protratta nel tempo.
L'isola di Macarea, secondo Esiodo, Pindaro, Eraclito, Plutarco e Platone, era ritenuta l'isola della felicità in mezzo a uno oceano di disperazione.
E adesso veniamo al comico: il terribile Matamoro che dice: "Sfidato il destino, scorticato il caso, bruciata la malasorte"...
"La bonarietà concedevole al superbo osa resistermi!"
"Per quanto io apprezzi molto l'audacia, non posso sopportare un'impertinenza simile".
"Nell'attesa la clessidrà tremerà nella mano del tempo atterrito".
"Le parole arretrano sgomente e ricusano di esprimere una così enorme cosa, congiungerle non si può: urlano se si tenta di afferrarle per metterle insieme perché sanno che rischio correrebbero se si permettessero una simile licenza".
[Matamoro è] "la lepre che si nasconde sotto la pelle del leone".
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Terminiamo con qualche motto di un contemporaneo di Gautier, anche se più giovane: Oscar Wilde (1854-1890)
Da "Aforismi"
"Le buone intenzioni sono state la rovina del mondo. I soli che hanno compiuto qualche cosa nel mondo sono stati coloro che non ne avevano alcuna intenzione".
"Tutti sono buoni a compatire le sofferenze di un amico, ma ci vuole un'anima veramente bella per godere dei successi di un amico".
"L'egoismo non consiste nel vivere secondo i propri desideri, ma nel pretendere che gli altri vivano a quel modo che noi vogliamo. L'altruismo consiste nel vivere e nel lasciar vivere".
"Il pubblico è meravigiosamente indulgente: perdona a tutti, salvo al genio".
"La passione per la scienza" è "la più nobile forma dell'energia". "La passione per la santità condusse all'ozio il santo e il mistico del Medioevo".
"Il mondo rise sempre delle sue tragedie, perché non vi era altro mezzo per sopportarle. Di conseguenza, quelle questioni che il mondo ha trattato seriamente, appartengono al lato comico della vita".
"Dietro a ogni cosa squisita vi è una cosa tragica. I mondi debbono penare perché possa sbocciare un fiore". Ecco un'immagine allegorica che coglie perfettamente l'essenza del dispendio naturale!
fine
[Arrivederci, in compagnia della logica formale di Gottlob Frege, per arrostirci il cervello nella calura estiva]
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