(Continuazione) "Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui". Jonathan Swift.
"Una delle sventure delle persone molto intelligenti è di non poter fare a meno di capire tutto: i vizi non meno che le virtù". Honoré de Balzac.
"Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi". Bertrand Russell.
"La solitudine è il destino di tante grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore dei mali". Arthur Schopenhauer.
"Una delle sventure delle persone molto intelligenti è di non poter fare a meno di capire tutto: i vizi non meno che le virtù". Honoré de Balzac.
"Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi". Bertrand Russell.
"La solitudine è il destino di tante grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore dei mali". Arthur Schopenhauer.
Questi primi aforismi indicherebbe che l'intelligenza individuale soffra di grande solitudine, perché pochi ne sono toccati. In compenso c'è la grande compagnia degli stupidi, per i quali vale questo proverbio spagnolo: "L'intelligenza è forse l'unica ricchezza ad essere stata distribuita equamente, infatti nessuno si lamenta di averne meno degli altri". Niente male!
Visto, comunque, che, come dice Leopardi, "Soltanto gli esseri intelligenti provano noia", speriamo che quei pochi intelligenti non si annoieranno alla lettura di questa serie di post.
Un'altra contraddizione vorrebbe, come sostiene Bertrand Russell, che "Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi". E questa è una considerazione valida perché una caratteristica della stupidità è di non porsi mai problemi, è di credere che tutto sia chiaro come appare al più banale senso comune. Una caratteristica dello stupido è credere che porsi problemi sia da stupidi, che i problemi siano sempre fasulli e che le cose siano chiare dall'eternità. L'intelligente, invece, non fa che porsi problemi allo scopo di risolverli.
Un altro modo di esprimere la strenua lotta della stupidità contro l'intelligenza è questo aforisma di Schopenhauer: "Dovunque e comunque si manifesti l'eccellenza, subito la generale mediocrità si allèa e congiura per soffocarla". Nel campo del "cretinismo parlamentare" questo motto ha una validità di così grande portata e durata che ne vediamo ancora oggi le conseguenze.
Come la definisce George Minois, "Storia del mal di vivere" (2003), si tratta della stupidità mondiale: "La mondializzazione dell'istupidimento è cominciata: i suoi attori si adoperano a tenere lontane le problematiche e il bisogno di riflessione occupando il tempo libero delle masse con ogni sorta di gioco. La tecnologia procura i mezzi necessari, dal cellulare che permette di parlare ovunque per non dire niente e di ricevere informazioni inutili attraverso Internet, fino ai computer e sofisticati apparecchi televisivi che focalizzano l'attenzione delle folle sul virtuale e l'aneddotico, lasciando la realtà e le cose importanti nelle mani di dirigenti che soddisfano così le loro fantasie di potere". C'è da aggiungere altro?
Chiudiamo questa serie di aforismi con questo penultimo paradosso che riassume deliziosamente l'essenza della stupidità: "L'oca è l'animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne" (un anonimo); e con quest'ultimo dell'autodidatta, meno delizioso, ma più attuale: "le penne d'oca sono state sostituite dal blocco note del computer, oggetto quest'ultimo ancor più utile dell'oca ma non meno stupido". (Continua)
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