domenica 13 luglio 2014

Impasse della fisica dopo il bosone di Higgs?

Commento sul recente numero di "Le Scienze" Luglio 2014, dedicato alla "fisica in crisi" dopo la scoperta del bosone di Higgs.

Il fatto paradossale è che, per i fisici, rappresenta un punto fermo della storia della loro scienza la validità dei quanti e della relatività, considerate due grandi rivoluzioni e due esempi di come deve progredire la fisica, anche se poi i conti non sono mai tornati, a cominciare dalla insolubile contraddizione tra la fisica quantistica e la fisica relativistica.

Insomma, esiste una storia mitizzata che presenta queste due dottrine oscurandone tutte le contraddizioni fondamentali. Si sarebbe, invece, dovuto sottolineare che i fisici del primo Novecento arrancavano tra mille difficoltà e con una tecnologia ancora molto modesta e quindi erano giunti a teorie molto discutibili. Ma niente da fare, il mito ha prevalso: il mito di Plank, Einstein, Bohr, ecc. fino a Dirac. Cosa che in altre scienze, stranamente, non è successo... in una simile misura.

E  questo mito continua a perseguitare ancora la memoria storica della fisica, fornendone una fotografia sbiadita ai fisici di oggi, che ritengono di trovarsi nella stessa situazione dei fisici di un secolo fa e di dover fare come loro: accettare, insomma, una "profonda revisione" e  una "nuova rivoluzione".

Scrive, nelle sue conclusioni, Antonio Masiero, nel riquadro che occupa ben due pagine di "Le Scienze". "Ma la natura è più sorprendente della pur ricca immaginazione (!) dei fisici, il What Next della fisica del Novecento era prossimo. La sera del 14 dicembre 1900 a Berlino un austero professore tedesco, Max Planck, rivoluzionò il modo di guardare il mondo avanzando l'idea della quantizzazione dell'energia e cinque anni più tardi Albert Einstein stravolse l'impalcatura newtoniana  di spazio e tempo. Oggi qual è il What Next? E' eccitante che fisica delle particelle e astroparticelle insieme forniscano preziosi strumenti per avventurarci in questo territorio inesplorato."

Una volta ci si accontentava di dire: in passato hanno fatto dei progressi ma hanno convissuto anche con inevitabili errori; quindi, ci hanno lasciato molti problemi da risolvere. Oggi si dice: un secolo fa hanno compiuto una grande rivoluzione. Perciò, dobbiamo fare come loro, come hanno fatto Planck, Einstein, ecc. Così, ci si accontenta, in realtà, di soluzioni di ripiego, spesso fittizie, come si accorse anche Einstein con la relatività ristretta e come si accorse Eddington, osservando d'essere stato l'unico ad aver capito le stranezze della relatività generale. E' così che Masiero auspica la ripetizione di imprese come quello dell'inizio del Novecento? Beata ingenuità!

E tutto questo, dopo l'acclamato successo della tecnologia umana, LHC, che avrebbe permesso di scoprire il bosone di Higgs? O my Good! Ma se abbiamo appena scoperto quello, che cosa ce ne facciamo della supersimmetria e di tutte le altre mirabilie geniali di fisici che, in un secolo, sono cresciuti di numero quasi fossero il risultato di una clonazione biologica?

Ad avviso di chi scrive, piuttosto che correre dietro alle possibilità sperate o sognate di fare scoperte mirabolanti allo stesso modo dell'epoca che fu, dovremmo piuttosto andare a vedere come fu realmente quell'epoca. Altrimenti, l'autore di questo blog a che scopo avrebbe scritto un paio di libri di fisica? E fortunatamente molti dei paragrafi di quei libri sono già stati postati in questo blog, a partire dal 2010, sotto le etichette "Fisica, "Fisica teorica" e "L'irrealismo della fisica teorica". Caro Masiero dacci almeno un'occhiata.

Comunque, lasciamo passare questa estate, e se la faccenda continuerà con questo andazzo dedicheremo un pò di tempo alla pubblicazione, su questo blog, di altri post sulla storia della teorie fisiche del Novecento. Almeno, qualcuno, si spera, la smetterà di genuflettersi di fronte a falsi miti.

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