giovedì 16 gennaio 2014

II) Massa o energia oscura?

(Continuazione) Sempre da Evelyn Gates veniamo a sapere che "L'energia oscura non si raggruppa come la massa, ma sembra permeare il cosmo in maniera più o meno omogenea". In realtà, dopo aver recuperato per l'ennesima volta la costante di Einstein come entità matematica, e questa volta per poter rendere conto dell'energia oscura, di quest'ultima, però, non si sa assolutamente nulla, mentre si sa da tempo che nel cosmo c'è una forma di energia invisibile che si fa sentire, ed è l'energia potenziale gravitazionale, tanto maggiore quanto maggiore è la massa che la esprime.

L'autrice parla di "una gigantesca ragnatela di materia oscura, cosparsa di galassie e di più rari ammassi che si collocano nei punti di intersezione come colossali ragni cosmici. Questa ragnatela è oscura, ma massiccia, e la sua formazione è stata influenzata dall'energia oscura". Nulla di più generico si poteva concludere dopo le numerose osservazioni cosmologiche!

Riflettendo sull'intera faccenda, quanto segue: dapprima, osservando che la gravitazione universale non era giustificata dalla presenza della sola materia luminosa, i cosmologi sono stati costretti ad ammettere, per semplice e sano intuito, l'esistenza di una forma materiale oscura di gran lunga prevalente sulla forma luminosa, visibile, ma comunque insufficiente a rendere conto dell'intera materia cosmica.

Non avendo, inoltre, mai riconosciuto l'esistenza di grandi masse di materia oscura prodotte dai giganteschi collassi cosmici, anche perché esempi simili, a livello stellare, sono stati descritti convenzionalmente come irreali singolarità (buchi neri), i cosmologi hanno deciso a favore di un ennesimo aggiustamento ad hoc: recuperare la costante cosmologica di Einstein che rendesse ragione di una generica, ignota, immensa, ma irreale, energia oscura, .

Questo risultato, coerente con il convenzionalismo fittizio della fisica moderna, quantistica, relativistica, stringhista ecc. contribuirà a mantenere questa scienza ferma sui suoi morti binari.  (Continua)

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