mercoledì 15 gennaio 2014

Boncinelli cita il sommo poeta per ribadire il riduzionismo

Già nel titolo "Prove tecniche di trasmissione", Boncinelli manifesta una impostazione meccanicistica. Poi, prendendo in considerazione l'inizio della formazione degli occhi e della vista nell'uomo, osserva: "Gli occhi sono ancora incompleti, e comunque rigorosamente chiusi. Quindi non potrebbero inviare nessun segnale di tipo visivo: ma lo fanno inviando pseudosegnali visivi di natura elettrica ai corrispondenti centri cerebrali".

Insomma, all'origine della vista ci deve essere una preparazione che per Boncinelli avrebbe una doppia finalità meccanicistica: metaforicamente si tratterebbe di "una sorta di proiezione cinematografica interna in attesa del vero e proprio spettacolo della vita, che non potrebbe aver luogo se non fosse stato preceduto a tempo debito dalla proiezione precoce".

Dopo questa osservazione, Boncinelli conclude appellandosi a una metafora, tratta dal sommo poeta: "La natura, in sostanza, non riposa mai. Le nostre cellule e i nostri tessuti sono sempre in attività: per preparare, per eseguire, per rattoppare, recuparare e mettere in ordine a cose fatte, un pò come succede secondo Dante "ne l'arzanà de' Viniziani", l'arsenale navale di Venezia: "chi fa suo legno novo e chi ristoppa/ lo coste a quel che più viaggi fece;/ chi ribatte da proda e chi a poppa;/ altri fa remi e altri volge sarte;/ chi terzeruolo e artimon rintoppa"."

Se volevamo un'ulteriore prova del pensiero deterministico-riduzionistico di Boncinelli, è la suddetta metafora che la conferma. Se la natura operasse come operava l'uomo "ne l'arzanà de' veneziani", non ci sarebbe alcuna differenza tra il modo di operare della natura e quello dell'uomo: la natura opererebbe, cioè finalisticamente, "per" ottenere i suoi prodotti. Perciò li fabbricherebbe con risparmio. Nella realtà, invece, come l'autore di questo blog ribadisce da tempo, inascoltato, la natura produce ciecamente e con grande dispendio. E' in questo modo che essa ha creato, nei tempi molto lunghi della evoluzione, la vista per grandi numeri di specie animali, e con la vista ha creato anche varie forme di intelligenza, animale e umana.

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