domenica 3 luglio 2011

La contraddizione dell'individuo storico

La storia umana non è soltanto storia di re, capi di Stato, ecc., ma re, capi di Stato, ecc. rappresentano una contraddizione, perché se, in quanto singoli individui, hanno singole volontà, ubbìe personali, ecc., che possono accentuare la casualità e l'arbitrio delle proprie azioni, in quanto individui storici, rappresentanti di interessi generali, sono un riassunto delle volontà complessive di classi e di popoli: perciò sono essi stessi un risultato storico complessivo, e molto spesso un risultato non voluto. Insomma, l'individuo storico è una contraddizione vivente, perché è nel contempo singolo individuo casuale e risultato complessivo non voluto o cieca necessità della storia.

E allora non c'è da stupirsi se il risultato non voluto della storia umana, al pari del risultato non voluto della natura, segua la legge del dispendio e dell'eccezione statistica, che si manifesta con le "solite baggianate", per usare una efficace espressione di Marx. Ancora una volta, è la legge dei grandi numeri che pone riparo alle baggianate garantendo medie statistiche stabili e permettendo rari risultati voluti, come eccezioni statistiche di una infinità di risultati non voluti: così, in un mare di baggianate, soltanto eccezionali opere intelligenti e ancor più rare opere geniali. Questa è stata la realtà naturale della società umana fino ad oggi.

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Tratto da "La dialettica caso-necessità nella storia" (2003-2005) 
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