Nel suo Dizionario di filosofia (1961), Abbagnano ha sostenuto che, a partire da Aristotele fino a Cartesio, Spinoza, Leibniz e Kant, la filosofia ha cercato di determinare la "necessità del reale", mentre, a cominciare da Pierce fino ai giorni nostri, la filosofia ha negato "il carattere necessario del reale" a favore del carattere probabilistico.
Essendo dello stesso avviso di Pierce nel respingere la necessità a favore della probabilità, Abbagnano ha dimenticato di aggiungere che, in seguito, si è concepito il reale come solo probabile per non dover ammettere che, negata la necessità al reale, esso diventava puramente casuale.
Questa concezione filosofica, che ha tolto alla realtà ogni necessità o certezza, non poteva evitare di sfociare nell'attuale pluralismo relativistico-probabilistico.
Essendo dello stesso avviso di Pierce nel respingere la necessità a favore della probabilità, Abbagnano ha dimenticato di aggiungere che, in seguito, si è concepito il reale come solo probabile per non dover ammettere che, negata la necessità al reale, esso diventava puramente casuale.
Questa concezione filosofica, che ha tolto alla realtà ogni necessità o certezza, non poteva evitare di sfociare nell'attuale pluralismo relativistico-probabilistico.