martedì 27 luglio 2010

I processi della natura non sono giochi d'azzardo


I probabilisti che non hanno mai compreso la differenza qualitativa che distingue la probabilità dalla frequenza statistica, e quindi la polarità caso probabilistico - necessità statistica, credono che i processi della natura e i fenomeni naturali siano assimilabili ai giochi d'azzardo. Possiamo considerare i prodotti della natura allo stesso modo, ad esempio, del lancio di una moneta o di un dado?

Vediamo: la probabilità si esprime, nel lancio di una moneta, come possibilità di dare o testa o croce; quindi, per ogni lancio, due possibilità; così, quando lanciamo una moneta è puramente casuale quale delle due possibilità si realizzi. E questo è il regno della probabilità. Ma se consideriamo miliardi di lanci, il risultato necessario e inevitabile è la frequenza che stabilisce con certezza 1/2 (50%) dei lanci per Testa e altrettanti per Croce: ciò che nel singolo lancio è soltanto un numero più o meno grande di possibilità (2 nel caso della moneta, 6 nel caso del dado, ecc.), in miliardi di lanci è un dato rapporto statistico (1/2 nel caso della moneta, 1/6 nel caso del dado, ecc.). E questo è il regno della frequenza statistica.

Ora, che cosa avviene in natura e che cosa distingue i fenomeni naturali dai giochi d'azzardo? il gioco d'azzardo, in quanto tale, è un risultato che dipende ogni volta da un solo lancio, da una sola giocata. Per esso il calcolo della probabilità afferma giustamente: lanciando una moneta si hanno due possibilità e quale si verifica delle due è faccenda puramente casuale. Questa è l'essenza del gioco d'azzardo, cioè l'affidarsi al caso della singola giocata; e la probabilità non fa che esprimerla matematicamente.

In natura, al contrario, il singolo evento è inessenziale non rappresentando l'essenza dei fenomeni naturali, perciò il concetto di probabilità è estraneo alla natura. I suoi fenomeni sorgono da infiniti movimenti di infinite cose, assumendo la forma di complessi. Per usare  la metafora del lancio della moneta: infiniti sono i lanci che producono i fenomeni complessivi necessari della natura. Perciò la loro essenza è rappresentata dalla cieca necessità della frequenza statistica complessiva.

Allora il naturalista, che si diletti di probabilità, non comprende di trovarsi su un altro terreno, quello dell'azzardo probabilistico: non comprende di perdere tempo dietro singolarità soggette al caso. Così, non è la natura che si comporta come i giochi d'azzardo, ma è il naturalista probabilista che riduce i fenomeni naturali a giochi d'azzardo, snaturandoli. Egli, di conseguenza, riduce la cieca necessità naturale a casualità, riducendo il complesso ciecamente necessario, che la frequenza statistica rivela, a una miriade di singoli eventi casuali che la probabilità si limita solo a registrare come pura e semplice possibilità del loro avverarsi (senza alcuna certezza del risultato). 

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