L'aspetto più grottesco della attuale tornata elettorale italiana è stato l'ansimare scomposto di "poteri forti" che sono realmente deboli perché non riescono a ottenere ciò che vogliono, mentre cercano impossibili spiegazioni alla propria impotenza che neppure i loro principali strumenti di riferimento, stampa, televisione e social network, riescono a fornire.
La vera nota dolente è che non riescono a determinare risultati voluti, e molto se ne dispiaciono, ma, non potendo farci nulla, continuano a fare quello che hanno sempre fatto sotto l'occhio indiscreto degli strumenti mediatici.
Ma dov'è finito il Grande Leviatano di Hobbes? Dov'è finita la certezza del governo delle persone di Constant? Dov'è finito il potere politico, sovrastruttura del potere economico, di Marx? Dov'è finito quel potere economico a fondamento di ogni politica statale?
Nessuno sembra più saperlo, soprattutto in Italia. Ma si può affermare, senza timore di smentita (nei fatti), che la corruzione nostrana, il berlusconismo, ecc. non potevano essere la causa -e il montismo o il pd bersaniano, o, in alternativa, il popolo grillino non potranno essere la possibile cura- del male italiano, perché tutto è, è stato e continuerà ad essere conseguenza della fase ultima del capitalismo, ossia, della globalizzazione, fase nella quale è in atto l'ostico, ma vitale, tentativo dei paesi europei di rafforzare il proprio peso mondiale unendosi politicamente -nonostante la propria disposizione naturale e la propria storia nazionale ad essere divisi e a farsi guerra.
E così, mai risultato elettorale poteva essere più aleatorio, imprevedibile e incerto di quello italiano. Si poteva, per assurdo ma non troppo, restare tutti a casa, con grande risparmio economico, lasciando il compito di votare a una macchina aleatoria come l'Elaboratore Montecarlo. Il risultato sarebbe stato ugualmente imprevedibile.
Ma, alla fine, chiunque occuperà la carica di presidente del consiglio (e prima o poi dovrà accadere) dovrà osservare le decisioni del parlamento europeo, o meglio dovrà partecipare a una ulteriore avanzata nella direzione del rafforzamento dell'Unione Europea, altrimenti riceverà pressioni economiche dai mercati, vedrà salire lo spread, ecc. ecc.
Insomma, una storia senza fine, ma solo in apparenza, perché la senescenza del capitalismo dovrà concludersi, prima o poi, e con un decesso. Perciò sarebbe ora, almeno, di pensare con che cosa sostituirlo in un futuro, forse, neppure troppo lontano.
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