Sotto il titolo "Caccia ai buchi neri XL, sono i mostri del cosmo" dell'articolo pubblicato Su la Repubblica.it (6/3/2013), si può leggere "Nuove osservazioni astronomiche suggeriscono la presenza di buchi neri ultramassivi al centro di remote galassie. Con masse di decine di miliardi di volte quelle del Sole". E' grazie a telescopi sempre più potenti che possono essere individuati "buchi neri" sempre più massicci. Col tempo, sarà quindi possibile verificare se la teoria dell'autore di questo blog abbia un fondamento. (A questo riguardo vedere anche gli scritti già postati).
Riassumendo in maniera molto sintetica: questa teoria sostiene che i cosiddetti "buchi neri" rappresentano il risultato dell'evoluzione cosmica, la quale si manifesta mediante collassi gravitazionali estremi, responsabili della massima densità della materia nella forma di spinar o disco di materia oscura. Poiché ciò avviene a tutti i livelli, dal big bang ai superammassi, agli ammassi, ai gruppi locali e alle galassie, ci dobbiamo aspettare che la maggior parte della materia nel cosmo si trovi in forma di spinar presenti al centro dei complessi cosmici sopra nominati.
E così l'autore di questo blog ha deciso di approfittare di questo periodo doppiamente "elettorale" (politico e religioso, dal quale preferisce stare alla larga), per postare un capitolo del suo secondo volume inedito: "Il caso e la necessità - L'enigma risolto - volume secondo - Fisica" (1993-2002), dove viene mostrato come la teoria della dispendiosa evoluzione della materia nel cosmo renda ragione, rispettivamente, dell'abbondanza di materia oscura e della scarsità di materia luminosa nell'Universo (senza dover evocare una inesistente, irrealistica, energia oscura).
Post Scriptum. Se guasti alla stampante o altri intoppi non si metteranno di mezzo, verranno postati una mezza dozzina di paragrafi in tempi brevi.
Aggiunta 24/3/13. Abbiamo appena terminato la pubblicazione di sei post che sabato 23 marzo è uscita una pagina sul Corriere della Sera, con il titolo "La materia oscura che rallenta l'Universo". Finalmente, dopo tanto parlare di (impossibile) energia oscura in grande quantità nell'Universo, tendente ad accelerarne un'improbabile espansione, telescopi sempre più tecnologicamente avanzati stanno scoprendo grosse quantità di materia oscura. Il sottotitolo recita: "E' il 20% in più di quanto si credeva: rappresenta parte ignota del cosmo". Le conseguenze al prossimo post.
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