"E' il 20% in più di quanto si credeva: rappresenta la parte ignota del cosmo".
E' così che il "Corriere della Sera" del 23/3/13 presenta i risultati prodotti dal nuovo satellite "Planck" dell'agenzia spaziale europea Esa, dopo 15 mesi di osservazioni. Secondo Nazzareno Mandolesi dell'Università di Ferrara e dell'Istituto Nazionale di astrofisica, l'aver misurato più materia oscura significa che l'energia oscura concepita fino adesso diminuisce, e quindi "che la velocità di espansione dell'universo è meno accelerata di quanto si ritenesse. Perché essendoci meno energia oscura l'universo è più lento, l'effetto attrattore che gli imprime velocità è dunque più ridotto".
Certo, siamo solo al primo passo sulla strada della reale conoscenza: quello della scoperta di una bella fetta di materia oscura con effetti gravitazionali attrattivi che rallentano l'espansione del cosmo. Scoprendo altra materia oscura, che nella nostra ipotesi dovrebbe trovarsi in grande quantità soprattutto al centro dei superammassi, degli ammassi, e principalmente nel luogo del big bang, sarà avvalorata l'ipotesi del big crunch. A nostro avviso, è solo questione di tempo e di tecnologia. Ma la recente notizia va nella direzione giusta, contrastando la falsa ipotesi dell'energia oscura che favorisce l'ipotesi dell'universo in eterna espansione.
Naturalmente i fisici attuali sono troppo affezionati alle loro convinzioni come, ad esempio, quella dell'universo piatto per non affermare che i dati attuali confermano ancora quell'ipotesi, anche perché se è vero che la materia oscura è passata dal 22,7% al 26,8%, la materia ordinaria rimane al 4,9% e la cosiddetta energia oscura è ancora molto elevata, al 68,3%. Ma la maggior parte della materia oscura degenerata alla massima densità della materia non può che trovarsi alle origini dell'Universo. Rivedere a questo proposito il nostro grafico sull'ipotesi della reale materia oscura presente nell'universo: Un'ipotesi banalmente realistica sulla "materia oscura"...
Aggiunta del 25/3/13 Da "scienzainrete", veniamo a sapere che "Planck" "ha buttato sul tappeto anche tre spinose questioni con le quali dovranno confrontarsi i cosmologi". A favore delle ipotesi avanzate in questo blog, vanno citate le seguenti: "Una è la presenza del cosiddetto cold spot, una regione fredda nella distribuzione del fondo cosmico che si estende su una porzione di cielo molto più grande del previsto e l'altra è la presenza di una asimmetria nelle temperature medie registrate nei due emisferi opposti del cielo". Insomma, non è la simmetria la regina dell'Universo! Come abbiamo più volte sostenuto, prevale asimmetria e dispendio, mentre simmetria e risparmio sono eccezioni statistiche. Insomma, la prevalenza asimmetrica, nel cosmo, della materia oscura è ciò che "Planck" sta già tentando di dirci; ma, in seguito, il fatto sarà ancor meglio evidenziato.
Aggiunta del 25/3/13 Da "scienzainrete", veniamo a sapere che "Planck" "ha buttato sul tappeto anche tre spinose questioni con le quali dovranno confrontarsi i cosmologi". A favore delle ipotesi avanzate in questo blog, vanno citate le seguenti: "Una è la presenza del cosiddetto cold spot, una regione fredda nella distribuzione del fondo cosmico che si estende su una porzione di cielo molto più grande del previsto e l'altra è la presenza di una asimmetria nelle temperature medie registrate nei due emisferi opposti del cielo". Insomma, non è la simmetria la regina dell'Universo! Come abbiamo più volte sostenuto, prevale asimmetria e dispendio, mentre simmetria e risparmio sono eccezioni statistiche. Insomma, la prevalenza asimmetrica, nel cosmo, della materia oscura è ciò che "Planck" sta già tentando di dirci; ma, in seguito, il fatto sarà ancor meglio evidenziato.
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