(Continua) Per arrivare a comprendere che la certezza geometrica vale solo in sé stessa e non per l'applicazione della geometria alla fisica, ci voleva un pensatore libero da pregiudizi e flessibile. Lo possiamo constatare con alcuni esempi. Così nel campo della morale e della vita civile, Vico indica la prudenza, ma solo perché "i fatti umani sono dominati dall'occasione e dalla scelta, che sono incertissime". E ancora: "dato, dunque, che le azioni della vita pratica sono valutate in conformità ai momenti e alle contingenze delle cose, cioè alle cosiddette circostanze, di cui molte sono estranee e inutili, alcune spesso non conseguenti e talvolta anche avverse, al proprio fine, i fatti umani non possono misurarsi con il criterio di questa rettilinea e rigida regola mentale". Occorre, perciò, secondo Vico, flessibilità.
Ad un certo punto, in due sole paginette, egli si scusa di non aver trattato della teologia cristiana, senza per altro neppure accennare alla divina provvidenza. Ciò conferma che egli riesce ancora a pensare liberamente perché dimentica la teologia, e può quindi ritenere la vita quotidiana di ciascun individuo dominata da circostanze contingenti, da nessuno volute, perciò casuali sia riguardo alle occasioni sia a riguardo delle scelte, incertissime. Da dove deriva, allora, la necessità?
Ad un certo punto, in due sole paginette, egli si scusa di non aver trattato della teologia cristiana, senza per altro neppure accennare alla divina provvidenza. Ciò conferma che egli riesce ancora a pensare liberamente perché dimentica la teologia, e può quindi ritenere la vita quotidiana di ciascun individuo dominata da circostanze contingenti, da nessuno volute, perciò casuali sia riguardo alle occasioni sia a riguardo delle scelte, incertissime. Da dove deriva, allora, la necessità?
Distinguendo la necessità della scienza da quella della prudenza civile, Vico scrive: "Quanto alla scienza essa differisce dalla prudenza civile in questo: eccellono nella scienza quelli che ricercano una causa sola da cui poter ricavare molteplici fenomeni della natura, mentre nella civile prudenza prevalgono quelli che cercano quante più cause di un sol fatto per congetturare quale sia la vera. Ciò perché alle più alte verità mira la scienza, alle più piccole la saggezza, onde si distinguono i tipi dello stolto, dell'astuto analfabeta, del dotto maldestro e dell'uomo savio".