venerdì 9 novembre 2018

Introduzione alla Parte Terza della "Dialettica caso-necessità nella storia" (2003-2005)

Lo scopo principale della Terza e ultima parte di questo volume di storia è verificare la dialettica caso-necessità su alcuni dei principali temi trattati da Marx nel Capitale: dal valore di scambio delle merci alla  concorrenza, al saggio medio del profitto e alle classi sociali.

Il principio fondamentale sul quale si basa la concezione scientifica di Marx consiste in ciò, che la specie umana si distingue dalle altre specie viventi principalmente perché produce consapevolmente i propri mezzi di sussistenza. La conseguenza di questo principio è che il prodotto del lavoro umano consiste sin dall'inizio in oggetti d'uso che possono essere tra loro scambiati. E lo scambio trasforma i prodotti del lavoro in merci. La produzione e la circolazione delle merci diventa, quindi, il punto di partenza dell'analisi del Capitale nella produzione semplice delle merci.

Nella prefazione al terzo libro del Capitale, Engels afferma che Marx parte dalla produzione semplice delle merci come premessa storica  del capitale per giungere da questa base al capitale stesso. Il valore delle merci nello scambio, anche a prima vista, appare come qualcosa di casuale, e ciò perché nella produzione semplice delle merci nulla avviene secondo un piano prestabilito, e tutto si svolge spontaneamente senza alcuna consapevolezza da parte dei singoli produttori. Per questo motivo Marx può considerare la produzione e la circolazione semplice delle merci alla stregua di un processo naturale.

Come in natura è a partire dal caso che si perviene alla cieca necessità, così nella produzione semplice delle merci i lavori particolari che producono valori d'uso non sono altro che spontanee articolazioni naturali della divisione sociale del lavoro, e il singolo produttore è inconsapevole di appartenere al complesso di tutti i singoli produttori spontanei e casuali. Ma è proprio a partire da questa casualità che si perviene alla necessità, nella forma della legge del valore-lavoro, scoperta da Marx che ha paragonato la legge del valore-lavoro alla legge gravitazionale. Riprendendo questo paragone, potremmo dire che, come dall'ampia base relativa agli infiniti movimenti delle infinite particelle materiali, alla fine trionfa nel cosmo la legge necessaria della gravitazione, così dall'ampia base relativa alle merci prodotte da infiniti lavori particolari, alla fine trionfa, nello scambio delle merci, la legge necessaria del valore-lavoro.

Questa legge, che trova piena conferma nella produzione capitalistica, entra però in contraddizione con la legge del saggio medio del profitto che, a sua volta, è un risultato della dialettica caso-necessità. Come vedremo, si tratta di una contraddizione della realtà, non della teoria, contraddizione comprensibile soltanto se distinguiamo il caso relativo ai singoli elementi di un complesso dalla necessità relativa al complesso stesso.

Dopo aver risolto questo fondamentale aspetto della logica dialettica, affronteremo la questione delle classi sociali in relazione alla cieca necessità della produzione e della realizzazione del plusvalore per la sopravvivenza del capitalismo senescente, anticipando riflessioni che verranno sviluppate nel prossimo volume dedicato alla "Globalizzazione".


Tratto da "La dialettica caso-necessità nella storia" (2003-2005)

2 commenti:

  1. perdona la pignoleria: Marx non ha mai usato l'espressione “legge (o teoria) del valore-lavoro”, inventata invece da Eugen Ritter von Böhm-Bawerk (che è tutto dire). più giusto dire: legge del valore. perdona ancora.

    RispondiElimina
  2. Ti credo sulla parola, anche perché dove mi trovo adesso non ho più a disposizione i miei libri e i miei estratti. Quindi la verifica sarebbe una frustrazione. Comunque, ciò che mi preme è la conferma della dialettica caso-necessità.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...