domenica 5 settembre 2010

Un'ipotesi banalmente realistica sulla "materia oscura"

Punto di partenza il collasso estremo della materia, che produce la massima densità (erroneamente concepita come singolarità del "buco nero"). Ne consegue che il "big bang" è il primo e il più grandioso collasso estremo. L'ipotesi è dunque la seguente: ogni collasso estremo della materia si risolve nella produzione di "materia oscura" in forma di spinar, disco appiattito con grande momento angolare, e di energia-materia irradiata nello spazio circostante, la quale ruota attorno al suo centro, costituito appunto dallo spinar.

Ipotizziamo inoltre che nel primo collasso estremo (big bang) la materia dell'universo in espansione si divida in parti uguali tra "materia luminosa" e "materia oscura". Avremo così che il 50% della materia nella forma luminosa ruota attorno al suo centro costituito dall'altro 50%, che si trova nella forma oscura della massima densità.

Allora, per arrivare alla situazione attuale, nella quale solo circa il 5% della materia cosmica è "luminosa", non si deve fare altro che ipotizzare serie successive di collassi con le stesse modalità. Partendo dal 50%, un secondo collasso ridurrà la "materia luminosa" al 25%, un terzo collasso la ridurrà a 12,5%, infine un quarto al 6,5%. A questo punto non è difficile concepire il primo collasso (big bang) come responsabile dei futuri superammassi, dai cui collassi sorgeranno i futuri ammassi, ciascuno dei quali collassando darà luogo ai gruppi locali e infine, come conseguenza degli ultimi collassi, sorgeranno le galassie.

Se ora, per semplificare, accorpiamo tutti i collassi di ciascuna serie, possiamo mostrare con un semplice grafico sia l'evoluzione cosmologica che il suo attuale risultato, compatibile con l'ipotesi "a scendere" della formazione delle galassie e con la presenza di scarsa "materia luminosa" e la prevalenza della "materia oscura". In questo modo si verifica infine, pienamente, la legge del dispendio e della eccezione statistica riguardo all'evoluzione della materia nel cosmo.

La conferma empirica di questa ipotesi può essere cercata grazie alle "lenti gravitazionali", con il ritrovamento di spinar al centro dei gruppi locali, degli ammassi e dei superammassi. Per quanto riguarda, invece le galassie, la conferma c'è già da molto tempo (buchi neri al centro di ogni galassia), anche se non sembra aver mai orientato i cosmologici verso una simile ipotesi. Si tratta, infine, di valutare la reale entità della parte di materia che in ogni collasso estremo degenera nella forma di materia fredda e oscura, che in questa ipotesi abbiamo considerato mediamente del 50%. (Scritto nel 2009)

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