sabato 4 settembre 2010

LHC: da 10^2 GeV a 10^3 GeV: che cosa dobbiamo aspettarci?

Per ottenere la crescita di un fattore 10, risultato ancora incerto, sono state spese energie economiche e tecnologiche formidabili. Ma che cosa può rappresentare il raggiungimento di una “distanza” equivalente a 10^3 GeV, se il distacco dalla “lunghezza di Planck” (10^16 GeV) è praticamente incolmabile? Eppure, “Le Scienze” di Bellone avvalora l’attesa entusiastica di una nuova rivoluzione scientifica. Ma delle due, l’una: o a ogni fattore 10 occorrerà rivoluzionare la fisica, e di conseguenza la specie umana dovrà vedere molte di queste rivoluzioni, oppure bisognerà che la materia faccia la cortesia di confermare tutte le aspettative dei fisici teorici (compresa la Teoria del Tutto) già al livello di 10^3 GeV.

L’incredibile, ma reale, capacità tecnologica espressa nella costruzione dell’LHC è però accompagnata da incredibili, ma irreali, ipotesi teoriche. Perciò ci possiamo aspettare di tutto, visto l’entusiasmo fuori luogo manifestato per qualcosa che creerà più dubbi che impossibili conferme di teorie convenzionali e fittizie. Il paradosso è che l’inevitabile fallimento danneggerà le carriere di migliaia di abili ingegneri e tecnici esperti in tecnologie avanzatissime. E mentre questi subiranno lo smacco, i matematici fisici, protetti nella loro “cittadella dell’astrazione”, continueranno a elaborare bizzarre teorie con la certezza almeno di poter pubblicare libri, e con la speranza di emulare il successo di Einstein, regalando al mondo un nuovo genio, oppure tre secondo la moda recente di assegnare i Nobel.

E Bellone, in attesa della nuova rivoluzione fisica, si concede lo spasso di cercare il “pensiero forte” in ogni tempo e luogo, trovandolo ora qui ora là, ogni volta dedicandogli una scialba paginetta nella quale infilare una sua vecchissima idea: il meccanicismo non è mai esistito, neppure nell’Ottocento! Peccato che lo ritroviamo ancora oggi, dappertutto, frammischiato al pluralismo degli infiniti paradigmi. Ma è mai possibile che, dopo più di due millenni di storia del pensiero umano, ci siamo ridotti alla diatriba tra “pensiero forte” e “pensiero debole”? A fronte di uno straordinario e grandioso sviluppo tecnologico, la teoria scientifica fa una meschinella figura riuscendo soltanto a contrapporre due insulsi aggettivi!

(Scritto nel 2008 prima del “guasto” dell’LHC)

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...