venerdì 29 novembre 2019

L'Asia, ma ancor di più l'Eurasia, è destinata ad essere padrona del mondo

Ma c'è da chiedersi: l'America accetterà di perdere l'egemonia mondiale o cercherà  di mantenerla, anche a costo di minacce nucleari? Su "Scienzainrete" Pietro Greco ha pubblicato qualche anno fa un articolo dal titolo "L’Asia vola, anche senza le ali del Dragone cinese". "Toglietele pure la Cina e l’Asia resterà comunque una top player sulla scena mondiale della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico. Con 859 miliardi di dollari (a parità di potere di acquisto delle monete), pari al 41,8% della spesa totale mondiale, l’Asia (Cina inclusa), è di gran lunga il continente che in questo 2016 investirà di più in R&S."

Greco continuava su questa falsariga, affermando che l'Asia era la top player della ricerca... "Ebbene, togliete i 360 miliardi di Pechino, e l’Asia senza Cina con 499 miliardi supererà comunque l’Europa, che in totale quest’anno di miliardi in R&S ne spenderà 409. Solo l’America con 604 miliardi complessivi, la supera. Ma le Americhe senza gli Stati Uniti (che da soli investono 514 miliardi di dollari in R&S) sono poca cosa: l’investimento complessivo si assesta sui 90 miliardi di dollari. Mentre l’Asia, senza la Cina, resta un gigante".

Tanto più che dei 9,4 milioni di ricercatori che oggi, secondo la Banca Mondiale, lavorano nel mondo, ben 5,4 (pari al 57%) operano nel più grande dei continenti. Tralascio il resto dopo aver ricordato che dei 9,4 milioni di ricercatori nel mondo 5,4 appartengono all'Asia.

Vediamo la seguente tabella:

Spesa in R&S in dollari  nel 2016:    % sul totale mondiale

Americhe tot               604             31
Asia                             859             43,1
Europa                         409             21
Asia senza Cina           499             23,7
Americhe senza USA    90               4,6


"-L’attitudine verso la scienza è molto diffusa. Intanto l’Asia centro-orientale è capace di piazzare 9 paesi nella lista dei Top 40 (Tabella 2) cui si aggiungono quattro paesi dell’Asia medio-orientale (senza considerare la Turchia, classificata tra i paesi europei). Ebbene, sono asiatici i due paesi primi al mondo per intensità di ricerca. La Corea del Sud, che nel 2016 investirà in R&S il 4,04% del PIL, è prima assoluta. Seguita a stretto giro da Israele (3,93%).-"


Asia, il continente del futuro

L'Asia non si pone problemi teorici, ma problemi pratici, perciò sviluppa di più l'alta tecnologia che la conoscenza della realtà della natura. Quindi non possiamo aspettarci dall'Asia riconoscimenti teorici, anche se in quel continente la religione non sarebbe d'impaccio come lo è la teologia dell'Occidente. Molti osservatori ritengono che l’Asia abbia un punto debole: la forte attenzione allo sviluppo tecnologico, cui non corrisponderebbe un' altrettanto forte attenzione alla ricerca di base.

Tuttavia, è indubbio che non solo l’Asia sia il continente che investe di più in assoluto, ma è anche quello che incrementa più velocemente la spesa. Insomma, la forbice tra l’Asia e gli altri continenti sembra destinata ad aumentare nei prossimi anni. Per cui non è improbabile, sostiene Pietro Greco, che presto si inverta il flusso netto di ricercatori e molti europei (forse anche molti americani) andranno a realizzare i loro progetti in Cina, in Giappone, in Corea del Sud e in India.

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