venerdì 8 novembre 2019

Il futuro delle particelle elementari?

le Scienze dell'ottobre 2019 mostrano nella copertina un "pezzo" del mastodontico erede di LHC, il cui futuro obiettivo viene così sintetizzato (sempre in copertina): "I fisici stanno già progettando nuovi giganteschi acceleratori per esplorare territori ignoti del mondo subatomico. Ma quale sarà davvero il futuro della fisica  delle particelle?"

Il bosone di Higgs sarebbe stato la scoperta del penultimo LHC, scoperta che, correggetemi se sbaglio, conta quanto il due di briscola perché non solo non è servita a niente, ma si pretende, persino, di cercare, ancora, un'altra particella altrettanto inutile.

Il paradosso è che, mentre Marco Cattaneo, direttore di le Scienze pretende parlare del futuro di altre particelle inutili, "gli scienziati -sono sue parole- progettano nuovi giganteschi acceleratori".  Riguardo ai tempi egli aggiunge ne sono passati già sette di anni "dal clamoroso annuncio della scoperta del bosone di Higgs". Dopo di che, aggiunge, che qualcosina si è scoperto, ma non dice che cosa diavolo vogliono ancora scoprire nel cosiddetto sempre più piccolo (ma energeticamente sempre più grande).

In qualche occasione devo aver scritto, cito a memoria, che se l'hanno chiamato bosone, invece che bosino, ciò può solo significare qualcosa di grande, e cioè che nel sempre più piccolo spazialmente si può trovare il sempre più grande dal punto di vista dell'energia. A questo proposito vediamo cosa dice il direttore: "Purtroppo, però, anche quando l'energia dell'acceleratore è stata portata a 13 TeV (teraelettronvolt) molto vicina al suo limite teorico, non si è trovata traccia di particelle che potrebbero far pensare a una nuova fisica. In altre parole, per il momento il sogno per nulla nascosto della comunità scientifica non si è avverato. Qual era? Beh, presto detto. La speranza era di trovare una traccia inattesa, magari di una particella ignota che potesse schiuderci uno spiraglio sulla misteriosa materia oscura che terrebbe insieme le galassie. E invece nulla."

Concludiamo, per farla breve, con questa dichiarazione di Cattaneo: "In questo momento LHC è fermo per una pausa che durerà due anni, e riprenderà a raccogliere dati nel 2021. Poi, nel 2026, entrerà in funzione una sua versione "evoluta", ad alta luminosità, che produrrà un numero maggiore di collisione alla massima energia. Ma la verità è che non abbiamo idea di dove si possano trovare, nello spettro delle energie, le tracce di nuova fisica che gli scienziati sperano di cogliere".

Concluderò con una battuta: speriamo, almeno, che, ancora una volta, lo scopritore di una nuova particella abbia un nome appropriato come Higgs, che se fosse un italiano, almeno, non si chiami Bertoldo, o Bertoldino o Caccasenno.


*Editoriale del direttore, Marco Cattaneo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...