domenica 10 novembre 2019

L'insostenibile incertezza della realtà

Riguardo al recente numero di "Le scienze" del Novembre 2019 dal titolo "Verità, bugie & incertezza" si possono sottolineare le seguenti considerazioni: nell'era delle fake news o delle post-verità, chiamatele come vi pare, è uscito un numero speciale in cui si cerca di esplorare come sia possibile che viviamo tutti nello stesso mondo, ma vediamo la realtà in modi così diversi.

"La scienza fa luce sulle radici di questo fenomeno, che coinvolge ogni aspetto della nostra vita quotidiana, tanto che persino in fisica e in matematica la verità non è così lampante. E sempre più prove raccolte dalle neuroscienze indicano che le nostre percezioni non sono rappresentazioni fedeli del mondo esterno: il nostro cervello -unico per ognuno di noi- fa ipotesi sulla reltà in base ai segnali sensoriali che riceve.

Ma non c'è dubbio che devono esserci fattori specifici di questa nostra era che stanno esasperando la perdita dei punti di riferimento comuni. L'incertezza ci rende più suscettibili alle manipolazioni. Perciò capire come ci rapportiamo istintivamente con l'ignoto può aiutarci a risolvere le sfide più complesse del nostro tempo."


Ma perché dovremmo risolvere delle sfide, quando nulla realmente ci sfida, quando si tratta soltanto di comprendere come va il mondo, sempre che si voglia comprenderlo. Perché, prima o poi, arriva un tempo nel quale la stanchezza fisica e mentale, prodotta dalla vecchiaia, ci sbarazza anche da questa incombenza. Dev'essere capitato a chi scrive perché, ormai vecchio, l'ultimo numero di "Le scienze" gli appare un vero paradosso. Ma che periodo stiamo vivendo se tutte le scienze hanno il problema espresso nel titolo della recente rivista.

Vogliamo partire dall'editoriale scritto dal direttore Marco Cattaneo? Già il titolo, "L'insostenibile incertezza della realtà", è una dichiarazione di impotenza scientifica. E riguardo al sottotitolo le cose vanno ancora peggio, perché, se abbiamo di fronte la triste prospettiva di una insostenibile incertezza della realtà, come si fa poi a consolarsi con una scienza dichiarata "il miglior strumento di cui disponiamo per interpretare il mondo?"

Ma c'è un'altra frase che la dice lunga: "Nemmeno la scienza è immune a questo annebbiamento collettivo. Basta pensare al false balance dei dibattiti televisivi sul clima e sui vaccini. E anche se la scienza stessa non dà certezze -non offre verità assolute nemmeno in fisica, come spiega bene George Musser a pag 32 - resta il miglior strumento di cui disponiamo per interpretare il mondo.

Perché la scienza ha una qualità: misura l'incertezza. E avere una misura dell'incertezza è il terreno solido su cui si può pensare di costruire una visione condivisa della realtà. Una visione necessaria, in un'epoca in cui  ci aspettano decisioni cruciali, e possibilmente razionali per il futuro della nostra stessa civiltà".


Che dire? Queste sono frasi pesanti che si addicono più ai conflitti nucleari che all'"insostenibile incertezza della realtà", perché, se la scienza riguarda pochi, i missili riguardano molti. Ma su queste considerazioni ci sarà tempo di tornare.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...