sabato 22 gennaio 2011

La dialettica asimmetria-simmetria della materia IV

IV  A forza di cercare simmetrie si trova la super-asimmetria

Chi scrive ritiene che la matematica delle simmetrie, dei gruppi di gauge, ecc. non fornisca alcuna teoria realistica della materia. Anzi, come potremo vedere, a forza di cercare simmetrie, si finisce tra le braccia della super-asimmetria. Basta seguire Leonard Susskind  ("Il paesaggio cosmico" 2006), soprattutto quando mostra che le cosiddette simmetrie molto spesso sono imperfette, e perciò vengono dette solo approssimate. "Quando una simmetria è approssimata si dice che è rotta"! Come abbiamo già osservato, la cosiddetta "rottura" di simmetria altro non è che un'asimmetria più o meno marcata.

Se passiamo alle particelle, che cosa significa che esse sono "legate da una simmetria?" "Detto in termini semplici -scrive Susskind-, significa che per ogni tipo di particella esiste un compagno, un gemello dalle proprietà molto simili". Senza entrare nel merito della realtà di questa esistenza, vediamo che cosa succede quando consideriamo la "supersimmetria": "la simmetria tra fermioni e bosoni comporta l'esistenza di un partner bosonico per ogni fermione e, viceversa, di un partner fermionico per ogni bosone". E questa sarebbe una delle proprietà della cosiddetta teoria delle superstringhe!

Ma Susskind che cosa ci dice? Che, comunque, "la supersimmetria non è certamente una simmetria esatta della natura. Nel caso migliore è una simmetria rotta pesantemente (sic!), più o meno come in quegli specchi da luna park che distorcono le immagini in modo vistoso". Qui risulta molto chiaramente il carattere asimmetrico della cosiddetta "rottura" di simmetria. Nonostante ciò, egli assicura che "Il mondo reale può non essere supersimmetrico, ma ci sono fenomeni interessanti che possono essere studiati solo con l'aiuto della supersimmetria, e che senza di essa sarebbero troppo difficili da capire"!

Susskind pretende che gli si debba credere sulla parola, e lo stesso pretende per quel che afferma nel seguente lungo brano: "In quel luna park che è il nostro universo, lo "specchio" matematico della supersimmetria, che riflette ogni particella nel proprio superpartner, è fortemente distorto, a tal punto da rendere i partner supersimmetrici simili a immagini obese. I superpartner, se esistono, sono molto più pesanti delle particelle conosciute (hanno cioè una massa molto maggiore). Nessuno di essi è mai stato osservato: né il compagno dell'elettrone, né quello del fotone o quello dei quark. Questo vuol dire che non esistono, e che la supersimmetria è solo un giochetto matematico completamente irrilevante? Forse si, ma potrebbe anche voler dire che la distorsione è tanto forte da rendere i superpartner estremamente pesanti, lasciandoli fuori dalla portata degli acceleratori attuali. Se per qualche motivo le particelle supersimmetriche avessero tutte una massa un pò troppo grande (più di duecento volte la massa del protone), bisognerebbe aspettare la prossima generazione di acceleratori per sperare di osservarle sperimentalmente"!

Nelle intenzioni dell'autore, questo brano mostra che si può sperare in una scoperta favorevole alla supersimmetria pur che si abbiano acceleratori più potenti, come ad esempio l'attuale LHC. Ma che cosa mostra al pensiero dialettico? Che i fisici hanno sotto i loro occhi il dispendio e non riescono a vederlo; e se anche lo vedessero, non saprebbero riconoscerlo. Non si rendono conto che, a partire dal big bang per finire con la formazione delle attuali galassie, è un continuo susseguirsi di decadimenti di materia-energia, ragion per cui, nell'illusione di cercare le particelle ultime, in realtà, essi compiono il percorso inverso: si arrampicano faticosamente sulla scala delle alte energie, dove possono trovare soltanto la gigantesca super-asimmetria dell'enorme dispendio di materia.

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Scritto nel 2010

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