venerdì 18 novembre 2016

Il determinismo secondo Wikipedia e le precisazioni dell'autore di questo blog

"In filosofia e filosofia della scienza si definisce determinismo quella concezione per cui in natura nulla avviene a caso, invece tutto accade secondo ragione e necessità. Il determinismo dal punto di vista ontologico indica il dominio della necessità causale in senso assoluto e nega quindi nel contempo l'esistenza del caso. Il determinismo è associato alla teoria della causalità, sulla quale esso si appoggia". [Esatto! Il determinismo si fonda sulla causa e, di conseguenza, sulla negazione assoluta del caso.]

"Descrizione

Escludendo qualsiasi forma di casualità nelle cose, il determinismo individua una spiegazione di tipo fisico per tutti i fenomeni, riconducendo il tutto alla catena delle relazioni causa-effetto (principio di causalità). La principale conseguenza è che date delle condizioni iniziali tutto quel che accadrà nel futuro è determinato dalle leggi fisiche dell'Universo.

Ciò non vuol dire che si sia in grado di pre-determinare gli eventi: per poterlo fare si dovrebbe conoscere con precisione lo stato di tutte le particelle dell'universo in un dato istante e tutte le leggi che lo governano. Inoltre, ammettendo che ciò sia possibile, l'osservatore che misura questi stati con lo stesso atto della misurazione influenzerebbe la misura, in quanto esso stesso è parte del sistema. Quindi non vi è, in linea di principio, alcun modo per stabilire in modo inequivocabile il determinismo o il probabilismo dei fenomeni fisici."

 [Insomma, il determinismo si preclude da solo la dimostrazione, ossia la prova, della propria esistenza]

Al contrario si chiama indeterminismo o probabilismo la concezione filosofica che ammette l'esistenza in natura di eventi non determinati da cause precedenti ma frutto del caso e in quanto tali imprevedibili.

Determinismo e libero arbitrio 

Il significato del termine "determinismo" è stato oggetto di varie interpretazioni. Alcuni ritengono che il determinismo e il libero arbitrio si escludano a vicenda e che conseguenza del determinismo sarebbe che il libero arbitrio è un'illusione; altri, invece, chiamati compatibilisti, credono che le due idee possano coesistere. Gran parte delle controversie deriva anche dal fatto che anche la definizione di libero arbitrio, come quella di determinismo, non è univoca.

Alcuni sostengono che il libero arbitrio si riferisca alla verità metafisica dell'agire indipendente, mentre altri lo definiscono come la percezione di essere attore (in senso etimologico) che gli esseri umani hanno mentre agiscono. Per esempio, David Hume sosteneva che è possibile che gli esseri umani non possano formare liberamente (indipendentemente dal contesto) i propri desideri e convinzioni, ma l'unica "libertà" sia connessa con la possibilità di tradurre desideri e convinzioni in azioni volontarie.

[Le quali sono, invece, le conseguenze dei molteplici casi imprevedibili della vita dei singoli individui, proprio perché non esiste alcuna determinazione di causa ed effetto.]

Una parte fondamentale del dibattito "libero arbitrio contro determinismo" è il problema della causa prima. Il deismo, una filosofia espressa nel XVII secolo, sostiene che l'universo sia pre-determinato fin dalla sua creazione e ne attribuisce la creazione ad un Dio metafisico definito come "causa prima" il quale dopo aver creato l'universo è rimasto al di fuori della catena deterministica degli eventi senza intervenire più. Secondo questa concezione, Dio può aver avviato il processo, ma non ha più influito sugli eventi successivi (determinati dalla catena causa-effetto).

[Insomma,  la causalità divina avrebbe prodotto il determinismo, lasciandolo poi andare per la sua strada.]

La visione del deismo, che ammette la presenza di una causa prima trascendente per la realtà, non presenta il problema fondamentale che caratterizza invece ogni concezione di determinismo che non ammetta l'esistenza di un Dio: o l'intero spazio-tempo è comparso, a un certo punto, senza una causa precedente, e questo negherebbe alla base del processo il concetto stesso di determinismo, oppure lo spazio-tempo è sempre esistito, e questo a sua volta non risolve il problema dell'infinito. Tutto ciò implica aspetti prettamente cosmogonici e cosmologici. In relazione al fatto che la necessità assoluta (alla pari di un dio volontà assoluta), implica la natura divina della necessità, qualcuno ha parlato di Dio-Necessità per indicare sia la base teorica del determinismo degli stoici che di quello di Spinoza e di quello di Hegel.

[Qui si conferma che la necessità e la causalità sono invenzioni degli uomini attribuite alla divinità, delle quali si è fatto garante da sempre il potere religioso]

Crisi del determinismo

La ragione profonda della crisi filosofica del determinismo risiede nel progressivo declino del positivismo, nell'ambito del quale si era sviluppato, inteso come incondizionata fede nell'illimitato progresso del sapere, sia nel settore delle scienze esatte (matematica, fisica, chimica, biologia ecc.) che in quello delle scienze umane (sociologia, psicologia, storia, ecc.), progresso che avrebbe infine liberato l'uomo da ogni forma di limite e assoggettamento.

La crisi del positivismo, secondo alcuni [senza fonte], è una delle componenti alla base della generica "crisi di fiducia" nel pensiero scientifico, fatto che a sua volta sembra alimentare un ritorno di interesse verso le posizioni filosofico-religiose; un esempio è la recente rinascita, soprattutto ma non solo nel contesto del pensiero neoconservatore americano, di tesi creazioniste nel campo delle scienze naturali, in aperta e polemica contrapposizione alle teorie evoluzionistiche.

[Determinismo e causalità andarono in crisi nel periodo delle due guerre mondiali. Poiché il determinismo era fondato sul rapporto di causa-effetto, quando il principio di causalità è andato in crisi, il determinismo non ha più avuto il suo fondamento. E chi avrebbe distrutto questo fondamento?]

L'approccio determinista ha subìto nella prima metà del Novecento un duro colpo con il venir meno della saldezza del pilastro su cui esso si basava, vale a dire il principio di causalità. Tale principio è stato infatti letteralmente scardinato per effetto di una fondamentale scoperta scientifica avvenuta nel corso degli anni venti del Novecento nell'ambito della meccanica quantistica: il principio di indeterminazione di Heisenberg che ha fatto venir meno lo stesso presupposto teorico della causalità.

[Insomma, il principio di indeterminazione di Heisenberg avrebbe eliminato il presupposto della causalità]

Infatti, se prima si poteva immaginare l'universo come un sistema consequenziale, causativo, univoco e quindi prevedibile, dopo la scoperta del principio di indeterminazione non è più epistemologicamente possibile darlo per scontato, ma è necessario tenere conto che fenomeni basilari della realtà sono descrivibili solo in termini probabilistici, e ciò non tanto per un'oggettiva e insormontabile difficoltà di calcolo, bensì per un'intrinseca impossibilità di conoscere, con esattezza e simultaneamente, sia la quantità di moto che la posizione di una data particella sub-atomica. Dato che l'intero universo è composto da dette particelle e che pertanto tutti gli eventi e i fenomeni ne sono condizionati, il principio di indeterminazione si proietta sull'intero campo dello scibile umano con forti conseguenze sul piano filosofico e teoretico.

[Un altro colpo contro il determinismo sarebbe stato inferto anche dalla teoria del caos]

Un ulteriore e ancor più duro colpo per il determinismo derivò dalla scoperta della teoria del caos nella seconda metà del ventesimo secolo, sviluppo già precedentemente anticipato con gli studi di Henri Poincaré sul problema dei tre corpi. Con l'emergere del concetto di dipendenza dalle condizioni iniziali presente nella maggioranza dei fenomeni fisici, esemplificato nell'immagine dell'effetto farfalla, il determinismo classico si trova necessariamente a dover essere sostituito da una concezione in cui lo stato di molti fenomeni presenti in natura può essere espresso solo in termini probabilistici, mantenendo in molti casi, ma non sempre, un certo grado di regolarità. Nasce quindi il concetto di caos deterministico, per cui è ancora possibile mantenere un certo grado di previsione nei modelli fisici, ma diventa impossibile trasformare la previsione in certezza, e questo per il comportamento intrinsecamente non lineare del sistema stesso.

[Infine, sulla base di questi presupposti, perché Wikipedia non ammette che, di recente, il colpo più decisivo al determinismo, applicato alla natura, proviene dalla dialettica caso-necessità teorizzata dall'autore di questo blog?]

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