martedì 6 giugno 2017

"2° Guerra Mondiale: risultato non voluto delle inconciliabili strategie delle potenze europee"

Questo è il titolo di un saggio, che risale al 1993, e rappresenta la prima prova di un autore alle prese con la difficile questione della dialettica caso-necessità nella storia. Questo l'incipit:

Prendendo in considerazione la 2° Guerra mondiale, non bisogna avere alcun dubbio sulla figura di Hitler, il quale ha rappresentato quel caso "maledetto" della storia, che si è rovesciato nel suo opposto: nella cieca necessità dell'egemonia di una superpotenza, nel conflittuale sistema di Stati imperialistici della prima metà del Novecento. Perciò la ricostruzione storica  della Seconda Guerra Mondiale deve mostrare come il "caso" Hitler si è rovesciato nella "cieca necessità" dell'egemonia mondiale USA.

                                                      PREFAZIONE

La storia reale è fatta di eventi e di risultati non voluti, dei quali i libri storici cercano di rendere ragione con le più diverse finalità. Perciò occorre  riflettere sulle contraddizioni che questi libri contengono, nel duplice senso di contraddizioni oggettive, interne ai reali accadimenti storici, e di contraddizioni soggettive, nelle quali incorrono gli autori con le loro diverse valutazioni e interpretazioni.

Sovente gli storici mostrano d'essere avari nel riconoscere il loro debito nei confronti delle opere altrui, così che il materiale da essi offerto al lettore sembra scaturire dalle loro teste, come Venere dalla testa di Giove. E quando fanno riferimento ad altri autori, sono avari di citazioni preferendo le proprie interpretazioni. Così, capita spesso che quelli si vedano attribuire significati che faticano a riconoscere come propri.

L'autore di questo saggio, al contrario, è stato fin troppo generoso nel citare, ma perché le citazioni hanno rappresentato quel contenuto contraddittorio che ha permesso di scoprire le reali, fondamentali ragioni strategiche di una terrificante e spaventosa guerra mondiale, i cui orrori hanno annichilito, fisicamente e moralmente, un'intera generazione di studiosi, privandoli troppo spesso della vera libertà che conta per la conoscenza: la libertà di pensare e, con essa, il coraggio  dell'intelligenza.

Per poter svelare le reali strategie delle potenze che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale, senza nulla concedere al soggettivismo dei vari punti di vista, l'autore ha dovuto rendere ragione del principale fondamento strategico che ha guidato in maniera ciecamente necessaria le potenze protagoniste: la conquista dell'egemonia mondiale, che solo una guerra di proporzioni straordinarie, e mai viste prima, poteva assegnare al vincitore.

                                                        Introduzione

La tesi che vogliamo dimostrare è la seguente: la 2° Guerra Mondiale è stata una conseguenza non voluta della triangolazione conflittuale Germania - Gran Bretagna - Unione sovietica, alla quale è venuta a mancare l'unica soluzione strategica forte: l'alleanza Germania-Inghilterra. La mancata alleanza tra la Germania nazista e l'Impero britannico è stata la ragione principale della forma specifica realizzata dalla seconda guerra mondiale. E' dunque fondamentale la ricostruzione storica dei rapporti tra le potenze in questione e, in particolare, del rapporto inconciliabile tra Germania e Inghilterra.

La storia della 2° Guerra Mondiale è stata scritta dai vincitori, i quali, con troppa "modestia" hanno allontanato da sé, per attribuirle unicamente alla Germania nazista e al Giappone imperiale, tutte le terribili conseguenze del conflitto mondiale, comprese le distruzioni, i massacri, le brutalità e gli orrori. E non si tratta soltanto di responsabilità morali, ma di oggettive responsabilità politiche fondate su interessi di egemonia.

Questa tesi parte dal presupposto che la Gran Bretagna fu, all'inizio, la principale protagonista. Quando Hitler si insediò al governo della Germania, trovò già pronta una strategia britannica alla quale collegarsi: era la strategia dell'appeasement, elaborata già al tempo di Stresemann; strategia che ebbe solo apparentemente il significato di appagamento delle legittime aspirazioni tedesche ad est, in funzione anche di baluardo occidentale contro l'espansionismo sovietico. L'Appeasement fu essenzialmente il tentativo britannico di protrarre il proprio ruolo di arbitro dei destini europei, aprendo alla Germania la via dell'est affinché si scontrasse con l'Unione Sovietica; insomma, fu, in sostanza, il tentativo di giocare le due grandi potenze emergenti in Europa, opponendole l'una all'altra così da provocare un continuo stato di tensione nell'Europa orientale.

L'Appeasement prese anche in considerazione, come sbocco finale, l'ipotesi di una guerra di logoramento nell'Europa orientale tra Germania nazista e Russia sovietica, col duplice vantaggio per l'Inghilterra di poter assistere dall'esterno all'indebolimento reciproco delle due potenze e di poter intervenire nel momento più opportuno, con l'appoggio francese, per impedire la vittoria dell'uno o dell'altro contendente. Ma la seconda guerra mondiale fu soprattutto un risultato non voluto del gioco triangolare europeo della fine degli anni Trenta, non voluto perché non rientrava nei piani strategici di nessuna delle tre nazioni protagoniste: Inghilterra, Germania e Russia. In questo senso fu anche un risultato ciecamente necessario perché fondato sul caso.

La principale tesi di questo saggio sostiene che l'aspro confronto, tra le rispettive strategie, promosse quelle condizioni per le quali la Germania e l'Inghilterra avrebbero perso ben presto il controllo degli eventi nel continente europeo e, dopo alcuni anni di guerra mondiale, avrebbero perso la possibilità di una qualsiasi forma di egemonia in Europa. L'America ne sarebbe diventata arbitra, sostituendo l'Inghilterra e imponendo una inedita pax americana, fondata sulla spartizione di Yalta, che avrebbe assegnato all'URSS il compito strategico di manenere divisa la Germania e l'intera Europa.

Ricostruendo il confronto strategico dalla seconda metà degli anni '30, nel triangolo europeo, ci si avvede che due furono le strategie fondamentali in diametrale opposizione: quella britannica dell'appeasement e quella tedesca del condominio (Germania-Inghilterra). La 2° guerra mondiale fu il risultato non voluto di quel confronto.




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