domenica 10 febbraio 2019

Una tragica sorpresa...

Ho ritrovato tra le mie numerose fotocopie quella riguardante l'articolo del "SOLE24ORE" di Giorgio Santilli il cui titolo "La strage di Viareggio dal caso alla necessità" (1 luglio 2009) mi ha molto sorpreso. Chi segue questo Blog potrà immaginarne la ragione.

Dobbiamo fare, però, un passo indietro: di tutta la mia opera l'unica pubblicazione cartacea ha riguardato, nell'estate del 2009, il breve saggio dal titolo "Chi ha frainteso Darwin", che fu per me l'occasione di illustrare i princìpi della mia teoria sulla dialettica caso-necessità. Il libro fu pubblicato da Umberto Roffo, piccolo editore-libraio di Marina di Massa che cominciai a frequentare l'estate di quell'anno, abbastanza spesso e facendo amicizia con altri frequentatori abituali, tra i quali i più assidui uno psicologo, un professore di economia e un professore di Urologia. Ci si incontrava spesso dentro e fuori la libreria.

Un giorno non feci neppure tempo a sedermi che fui informato dell'incidente ferroviario di Viareggio, dei conseguenti incendi e delle molte vittime. Dire che eravamo tutti smarriti è dir poco. Una simile disgrazia non era mai capitata d'estate e in un luogo di villeggiatura come Viareggio.

Recentemente è stato il titolo di un articolo su "SOLE24ORE", ritrovato tra mie carte, che mi ha sorpreso perché alludeva a qualcosa che, all'epoca della disgrazia andavo pubblicizzando, parlando sia della mia teoria sulla dialettica caso-necessità sia del libro che doveva promuoverla dal titolo "Chi ha frainteso Darwin?", che il piccolo libraio-editore Roffo si era incaricato di pubblicarmi e che fu presentato a Marina di Massa la sera del 9 luglio dello stesso anno, appena otto giorni dopo la disgrazia.

E' evidente che l'espressione utilizzata dal giornalista del "SOLE24ORE" "La strage di Viareggio dal caso alla necessità" avrebbe potuto essere utilizzata soltanto da chi fosse stato a conoscenza di una teoria che l'avvalorava. Quindi, dopo tanti anni, mi è venuto da pensare che la teoria "pubblicata", successivamente, nel mio Blog fosse già stata presa in considerazione, fin dal suo inizio. Tant'è che il giornalista aveva espresso bene, nel titolo del suo articolo, la sostanza del rovesciamento dialettico del cieco caso in cieca necessità confermata da un così tragico incidente ferroviario...

Su un foglio, fotocopiato dalla mia stampante il 1° Luglio 2008, e riletto nell'Ottobre del 2014, avevo appuntato  le due seguenti righe a matita: "Comunque, la mia idea aveva cominciato a circolare già 6 anni fa, perciò, prima o poi ne avrò una conferma..."  Si! Posso proprio dire che ho avuto la conferma del respingimento della mia dialettica caso-necessità, perché la scienza contemporanea ha continuato ad essere o determinista o indeterminista, ma per nulla dialettica.

Però, all'epoca del tragico incendio provocato nella stazione di Viareggio, il giornalista responsabile del titolo ha pensato bene di attribuirne la responsabilità a qualcosa della quale, forse, aveva sentito parlare, ossia alle discussioni sulla dialettica caso-necessità (la cieca necessità prodotta dal caso), che si svolgevano tra i frequentatori della libreria di Roffo nella quale teneva banco l'autore di questo blog.

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