mercoledì 13 febbraio 2019

Pagine di diario di studio dell'inizio del trascorso decennio

Per memorizzare il periodo di uscita del mio breve saggio: "Chi ha frainteso Darwin?", che ho preso in considerazione nel precedente Post, sono andato a rileggere la sintesi dattiloscritta del mio diario di studio che abbraccia il decennio 2009-2018. Sintetizzo:

"Gennaio 2009. Il mio lavoro attuale è rileggere Fisica e Biologia per correggere gli ultimi dettagli. In questo modo saranno pronte per essere fotocopiate e messe in un dischetto. Quest'anno metto da parte la storia. L'incontro con R. e altri frequentatori della piccola libreria-editoria dei Ronchi fa sperare di poter pubblicare qualcosa. Ma con questi personaggi è meglio non entrare in questioni politiche e storiche per concentrarsi soltanto sulla teoria della conoscenza e sulla scienza della natura.

8 Marzo, festa della donna. Ho avuto da fare con R. e i suoi amici e sto aspettando di chiudere la questione pubblicazione. Nel frattempo ho scritto diverse pagine in bella copia sull'evoluzionismo, in occasione del doppio anniversario di Darwin: 200 anni dalla nascita e 150 dalla pubblicazione della selezione delle specie. Ho ripreso in mano anche i fascicoli di Biologia dell'ultimo decennio (circa 100 autori per 3.000 pagine di estratti e appunti), per ritrovare vecchie riflessioni da sviluppare.

Riconsiderando la frequentazione della libreria-editoria di Marina di Massa, penso che R. appartenga alla razza degli "amici degli amici" che usano il solito metodo di banalizzare e volgarizzare tutto. Comunque, una dozzina di visite mi hanno messo alla prova dimostrando che, nonostante un quarto di secolo di isolamento sociale, me la cavo ancora bene con tutti, sono indifferente quanto basta, so usare l'arma dell'ironia e dell'autoironia e, infine, sono più sicuro di tutti quanto a conoscenze e convinzioni. Li ho misurati e ho trovato conferma dello scarso valore degli ex sessantottini e delle successive leve di "intellettuali".

Fine Marzo 2009
. Paradossalmente, avendo davanti a me come materiale studiato l'intera evoluzione della materia, dal cosmo "infinito" alle particelle, dai regni animali alle cellule, ecc. fino al rapporto DNA-RNA-proteine, è come se mi sentissi tirato da tutte le parti: non faccio in tempo a delimitare un  oggetto di studio che, subito, altri si affollano alla mia mente. Ma un solo cervello non può andare ovunque. Quando penso di scrivere un libro sulle staminali, penso poi che dovrei scriverne un altro sul progetto genoma, ecc. ecc. Allora faccio bene a procedere con brevi sintesi, passando da un argomento all'altro per fissare i punti più importanti. E', insomma, sufficiente che io indichi delle strade e che suggerisca soluzioni da approfondire. 

Attualmente, seguo l'idea delle "riflessioni del tramonto": si tratta, cioè, di raccogliere materiale in maniera sintetica, ogni giorno, ogni mese, ogni anno a seconda dell'ispirazione. Inevitabile poi che ci siano momenti di stanchezza per questo lavoro isolato, senza lo stimolo del riscontro esterno, senza critiche di altri, senza cioè risultati "sociali". Per fare un solo esempio, ma il più importante per me: ho dato a R. le fotocopie di due terzi del mio primo volume di T.C. per un'eventuale pubblicazione, ma non ho avuto alcun reale riscontro. R. è stato molto laconico, è stato solo capace di dire: "è troppo!"

Per concludere, il 16 Agosto 2009, R. mi ha pubblicato 100 paginette sotto il titolo di "Chi ha frainteso Darwin?": un opuscolo nel quale ho infilato la mia teoria attraverso scritti vecchi e anche recenti (questi ultimi sulle staminali). Ma ho poca fiducia che venga venduto oltre a una piccolissima cerchia.

Ottobre 2009
. Nella scettica attesa che R. mi faccia sapere come sta andando la vendita del mio saggio, ho deciso di diradare le visite alla sua libreria concentrandomi su due volumi "impossibili" di Soldani, che pure mi interessano perché trattano una scuola di pensiero a me poco nota. Mi sono tuffato su questo lavoro prendendo 150 pagine di appunti manoscritti e sintetizzandoli in 100 pagine dattiloscritte, in soli due mesi. E già che c'ero mi sono buttato sul libro del teologo Ayala riguardante il "Dono di Darwin".

Ma sono veramente stanco. Dovrei fare una pausa. Ho deciso: chiuderò l'anno rileggendo l'intera mia opera (che ammonta, ormai, a circa 2.500 pagine), per "ripassare" le mie idee migliori e per fare ulteriori correzioni, se necessario".

                                                                     -.-



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