giovedì 5 ottobre 2017

Marco Cattaneo e la crisi della teoria scientifica

A Dicembre del 2016, la rivista "Le Scienze" presentava un editoriale di Marco Cattaneo molto più pessimista del solito nei confronti della scienza contemporanea, la quale, ormai, pullula di equipe di scienziati. Basta leggere le seguenti righe per farsene un'idea: "C’era una volta la peer review. Poi è arrivato il publish or perish, perché nella scienza moderna la pubblicazione del proprio lavoro di ricerca è lo strumento d’eccellenza per giudicare il lavoro di uno scienziato, ma anche –o forse soprattutto– la sua reputazione e il suo accesso ai finanziamenti, per i quali si è scatenata una competizione senza precedenti."

Insomma, non è soltanto la caccia ai finanziamenti, ma è la sperimentazione (che fa guadagnare consensi, fama ecc.) a imporsi sulla teoria scientifica. Quindi si sperimenta tutto e non si teorizza niente. I finanziamenti ne sono una conseguenza, perché si sperimenta su tutto ciò che può avere una ricaduta economica.

Cattaneo continuava: "Ma ai giorni nostri è altrettanto importante guadagnarsi uno spazio sui mezzi di comunicazione, tanto per le riviste scientifiche, il cui prestigio è determinato anche dalla capacità di catturare l’attenzione dei media, quanto per gli scienziati stessi, la cui immagine pubblica può essere un ulteriore volano di credibilità, ma non sempre. Così sono arrivati anche gli embarghi, ovvero la politica secondo la quale le principali riviste e agenzie scientifiche concedono ai giornalisti anticipazioni su pubblicazioni e conferenze stampa a condizione che sia rispettata una data di scadenza prima di renderle pubbliche".

Ma che cosa è questa? E' scienza per la conoscenza o scienza per gli affari, per il profitto? La risposta di Cattaneo è indiretta, ma non meno pessimistica. Primo punto da sottolineare è che "I giornalisti scientifici hanno ceduto il potere all'establishment scientifico", come sostiene Vincent Kernan, giornalista scientifico e preside di facoltà alla George Mason University." E persino enti come NASA ne approfittano per catturare l'attenzione forzando "la portata di annunci che a posteriori si rivelano meno rilevanti di quanto appaia"."

Tutto questo altro non è che la conseguenza di quella che abbiamo chiamato senescenza del capitalismo, il cui bisogno di linfa vitale, nella forma del saggio medio del profitto, deve approfittare di ogni occasione, anche dei frutti avvelenati della scienza tecnologica.

"Questo sistema va avanti da decenni" -sottolinea Cattaneo- il quale ha, comunque, interesse a sostenere che "comincia a fare acqua da tutte le parti", per potersi illudere che esista la possibilità di intervenire a metterci una pezza. Infatti, così conclude: "La scienza procede a ritmi mai raggiunti in precedenza, ma il sistema è in crisi. E a questa crisi dedichiamo il dossier di quest'anno sullo stato della scienza nel mondo. Con l'auspicio che la comunità scientifica trovi al suo interno gli anticorpi per farvi fronte".

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