mercoledì 7 marzo 2018

Non mi sono occupato delle elezioni italiane

perché le considero ininfluenti in quanto tali; in quanto qualsiasi risultato avessero ottenuto sarebbe,  per così dire, ridotto ai minimi termini dal governo sovranazionale della UE.

Per chiarire meglio la faccenda occorre ricordare che, essendo il perno del mondo soltanto le superpotenze complessive regionali, USA, UE, Cindia (le quali hanno, a loro volta, un'influenza regionale più o meno marcata, e sulla quale può intervenire chi cerca di indebolirla, ecc. ecc.) ne viene di conseguenza che, nel confronto tra i giganti regionali, i nanerottoli nazionali non meritano alcun interesse.

Che cosa può importare sapere chi, da domani e per alcuni anni, in Italia, avrà in mano le leve del potere economico da poter gestire a proprio vantaggio (ma cum grano salis per evitare ogni genere di impeachment)?

Aggiungerò che, comunque siano andate queste elezioni, la cosiddetta governabilità non è affatto garantita. Per garantirla dovrà saltar fuori una soluzione che favorisca le esigenze strategiche della Ue.

E mi fermo qui perché il mio blog si occupa raramente di questioni nazionali e internazionali in un mondo che sembra andare alla deriva proprio come i continenti sui quali poggia.

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